A vuoto la chiamata per i medici di base

Cinque caselle da riempire su Imola e circondario, la Regione non ne ha coperta nessuna. L’Ausl però ha assunto 16 persone

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Il problema della carenza dei medici di famiglia continua ad attanagliare il distretto di Imola (come viene definito in termini tecnico-sanitari) dove non si riescono a coprire zone come lo stesso comune di Imola e quello di Mordano: c’è bisogno di tre dottori ma, al momento, non si trovano. A secco anche Sasso Morelli e Castel San Pietro: qui mancano due medici di base. Questo secondo il documento ufficiale della Regione denominato: "Esito delle procedure di assegnazione degli ambiti territoriali carenti di assistenza primaria - I pubblicazione anno 2022 - svoltesi martedì 19 luglio 2022 presso la sede della Regione Emilia Romagna".

Va meglio sul fronte ospedaliero: l’Ausl di Imola assumerà "16 persone: 13 infermieri, due operatori socio-sanitari e un autista di ambulanza entro fine luglio, da inserire nei settori più in difficoltà di organico, accompagnato dalla garanzia del mantenimento sia degli oss (operatori socio sanitari) che svolgono servizio notturno nei reparti di degenza, sia degli infermieri diurnisti nel fine settimana. Programmate assunzioni di medici per oculistica, per cardiologia e pneumologia, utili ad abbattere le liste d’attesa, così come assunzioni per il blocco operatorio". È uanto fanno sapere la Cgil, la Fp Cgil e lo Spi Cgil di Imola, dopo l’incontro con il sindaco Marco Panieri e il direttore generale dell’Ausl di Imola, Andrea Rossi. Nell’incontro, come fanno sapere i rappresentanti dei lavoratori, si è discusso anche "delle problematiche sempre più urgenti relative al personale e dell’allungamento dei tempi di attesa per gli interventi chirurgici e le visite specialistiche. È stato chiesto anche un intervento della politica per cercare di rimediare all’aumento dei carichi di lavoro, al salto dei riposi, alle modifiche continue dei turni, al mancato rispetto delle 11 ore di riposo tra un turno e l’altro, aggravato dal blocco delle ferie avvenuto per quattro volte nel corso di questi due anni, e all’aumento incontrollato dello straordinario, nonostante le assunzioni fatte fino ad oggi. Tutte criticità – proseguono i sindacati – che obbligano il personale ad uno sforzo enorme, provocando una grave “stanchezza psico-fisica. Da qui la richiesta di incrementare gli organici, per garantire "la sicurezza dei lavoratori, da cui derivano servizi di qualità per i cittadini".

Tornando ai medici di medicina generale, se l’Imolese non se la passa bene Bologna e provincia non vanno certo meglio con intere zone, specialmente della montagna ma anche della pianura ancora senza il medico di medicina generale: su 65 ambiti (come vengono tecnicamente chiamati) ne sono stati coperti 25, quindi nemmeno la metà. Nel documento vengono elencati tutti i distretti della provincia di Bologna e le relative mancanze e si può vedere che si è cercato un rimedio soprattutto per certi quartieri della città di Bologna, dove le carenze erano veramente preoccupanti con un’alta concentrazione di popolazione anche anziana, costretta a muoversi da una parte all’altra per cercare di avere l’assistenza di base. Una situazione che aveva sollevato grandissime proteste da parte della cittadinanza.

Monica Raschi