Imola, 17 settembre 2024 – Ancora un risveglio da dimenticare per le Acque minerali. Domenica mattina, all’indomani di una nuova serata ad alto tasso alcolico da parte di alcuni gruppi di giovani, il polmone verde della città era di nuovo disseminato di bottiglie di vetro e rifiuti abbandonati in vari punti. E così il comitato degli Amici del parco, nato nei mesi scorsi per chiedere una migliore gestione dell’area, torna alla carica.
“Ci risiamo, non se ne può più – protesta il comitato via social –. Nonostante l’ordinanza anti-alcol e le varie segnalazioni, il problema legato all’abbandono di bottiglie di vetro e rifiuti (ma anche danneggiamenti, in questo caso dei cestini) continua invano. L’unica soluzione sono maggiori controlli e ingressi disco/parco divisi”.
Come ammesso dagli stessi Amici del parco delle Acque minerali, il locale notturno riaperto ormai da alcuni anni non sembra però avere responsabilità dirette dell’accaduto: sono i suoi frequentatori che, prima di entrare e prendere parte alla serata, si danno la ‘carica’ bevendo alcolici seduti sulle panchine lontane dal locale.
Ma nel mirino del comitato finiscono, in queste ore, anche la situazione del patrimonio arboreo e quella degli animali del laghetto. Nel primo caso, gli Amici delle Acque minerali segnalano un tronco caduto lungo il percorso che porta in cima al monte Castellaccio (“Sono quasi due anni che segnaliamo la presenza di una settantina di alberi secchi o malati ma nessuno fa nulla, questa volta è andata bene, non è caduto in testa a nessuno”); nel secondo, si lamenta invece il problema (anche quello ormai noto) della mancanza di cibo per gli anatidi.
Il tutto mentre, alla fine della scorsa settimana, il Comune ha lanciato la proposta di aprire un tavolo dedicato alla difficile situazione del parco al quale far partecipare, oltre allo stesso Municipio e ad Are Blu, anche le attività economiche, il comitato e altre organizzazioni locali.
“Quando non si vuole fare nulla e non si vogliono assumere le responsabilità in Italia si fa un tavolo, insomma il solito specchietto per le allodole – protesta il consigliere comunale Simone Carapia (Fratelli d’Italia) –. Il parco è in uno stato d’abbandono grave non solo per la sicurezza e lo sporco, ma soprattutto perché il patrimonio arboreo è stato lasciato andare , non più ricostituito. Può essere che, come dice il Comune, abbiano impegnato e speso 350mila euro; ma è una cifra irrisoria per rimettere a posto la situazione”.
Secondo l’esponente di opposizione, infatti, “manca una precisa volontà politica di renderlo fruibile come avveniva un tempo a famiglie con bambini, anziani e anche giovani per attività sportive all’aria aperta e ludiche. Non ci sono servizi igienici – conclude Carapia – , non c’è una fontanella di acqua potabile, il bar al mattino è sempre chiuso e questo impedisce anche solo di prendere un caffè. Gli animali sono tenuti male. La zona giochi per i bimbi è maltenuta, con pochi attrezzi e spesso rotti e questo grave anche dal punto di vista della sicurezza. E il collaborare coordinati o il lavoro di squadra tante volte richiamato da chi governa la città sarà l’ennesima aria data alla bocca e il nostro parco rimarrà abbandonato e sempre più nel degrado”.