Imola, 29 settembre 2023 – L’anagrafe non è tenuta, ma non ne avrebbe neanche la possibilità, a controllare la presenza di una persona su una lista di persone scomparse". La puntualizzazione arriva dall’assessora del Comune di Imola, Elena Penazzi, dopo l’ultimo capitolo della vicenda di Adamo Guerra, lo scomparso ritrovato in Grecia,a Patrasso, dopo dieci anni da ’Chi l’ha visto?’.

Mercoledì sera il programma ha dedicato ampia parte della puntata alla vicenda, è stato raccontato che l’uomo ha telefonato all’ex moglie, ed è stato citato anche il Comune di Imola.
Prima è necessario fare un passo indietro. Come noto Guerra, originario di Lugo, ma nell’ultimo periodo prima della sparizione residente a Imola, a Zolino sparì dieci anni fa lasciando alla moglie - da cui era separato e con cui aveva avuto due figlie- lettere in cui annunciava la decisione di togliersi la vita. La sua auto era stata ritrovata vicino al porto di Ancona.
Le indagini erano state chiuse, ritenendolo presumibilmente morto (i documenti sono stati mostrati nella puntata). Nel 2015 l’ex moglie aveva quindi ricevuto una comunicazione dai carabinieri sulla presenza dell’uomo in Grecia: le era stato tradotto un documento della polizi ellenica che aveva fermato un uomo con i documenti di Guerra in un normale controllo stradale. "Dichiara di non voler avere rapporti con la famiglia", c’era scritto.
Nel corso dell’ultima puntata di ’Chi l’ha visto?’ l’ex moglie Raffaella Borghi ha raccontato che sentiva di aver bisogno di una maggiore certezza. La donna nel 2022 aveva quindi avviato le pratiche per il divorzio, scoprendo tramite il suo legale che Guerra aveva fatto richiesta di iscrizione all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire), con ogni probabilità per il rinnovo dei documenti.
"Significa – racconta Borghi – che è arrivata una richiesta dall’Italia al Comune di Imola, di essere residente. E gliel’hanno concessa". Poi si chiede: "A un morto? A un presumibilmente morto concediamo la residenza?".
Una verifica al Comune di Imola chiarisce che la richiesta era arrivata nel 2022) dal Consolato di Atene (che, ironia della sorte, pochi anni prima aveca comunicato di non essere riuscito a rintracciarlo). "I servizi demografici – spiega – non sono tenuti, non hanno l’obbligo né la possibilità di fare controlli incrociati sulla banca dati degli scomparsi. Ha solo svolto un adempimento che era tenuta a fare".