MATTIA GRANDI
Cronaca

Addio F1, gli albergatori: "Tanto lavoro che se ne va"

Galassi (Molino Rosso): "Un peccato che i soldi calpestino storia e passione". Facchini (Donatello): "Sapremo reagire". Benni (Arialco): "Una sconfitta".

Galassi (Molino Rosso): "Un peccato che i soldi calpestino storia e passione". Facchini (Donatello): "Sapremo reagire". Benni (Arialco): "Una sconfitta".

Galassi (Molino Rosso): "Un peccato che i soldi calpestino storia e passione". Facchini (Donatello): "Sapremo reagire". Benni (Arialco): "Una sconfitta".

Un impatto economico di circa 280 milioni di euro sul territorio. Centosessanta di questi, canalizzati nella filiera che comprende servizi ricettivi, ristorazione, trasporti e shopping. E’ un duro colpo da metabolizzare, soprattutto per gli operatori locali, quello dell’uscita di scena di Imola dalla bozza del calendario iridato 2026 di Formula 1: "Speriamo in un forfait di Madrid – si appella a campanilistiche speranze Mascia Galassi dalla reception dell’hotel Molino Rosso –. Il dispiacere è tanto, soprattutto alla luce di quanto avevamo costruito in questi ultimi anni. L’edizione 2025 del Gran Premio? Ha registrato numeri da record in termini di prenotazioni e richieste. Sono davvero pochi gli eventi in grado di generare visibilità e indotti di tale portata". Non solo: "E’ un peccato che le questioni economiche calpestino storia, cuore e passione – aggiunge la Galassi –. A noi albergatori verrà a mancare una bella fetta di fatturato".

Prova a guardare avanti con fiducia Federico Facchini dell’Hotel Donatello: "Le dichiarazioni rilasciate da Stefano Domenicali qualche mese fa erano abbastanza chiare sull’orientamento del circus in chiave 2026 – analizza –. Per la città e le sue strutture non ci voleva perché la Formula 1 è una risorsa importante per indotto e prestigio. Il nostro, però, è un territorio solido e capace di reagire davanti alle difficoltà. Abbiamo già superato in passato il peso dell’assenza del Gran Premio".

"E ancora :La governance dell’autodromo e il municipio hanno lavorato bene in questi anni per allargare il ventaglio degli eventi in programma in pista e nel paddock – sottolinea -. Non dipingerei uno scenario drammatico. Non è una chiusura definitiva con la Formula 1 e l’ipotesi della rotazione con altre piste europee potrebbe essere la soluzione più razionale". Per Raffaele Benni, presidente dell’associazione Arialco che aggrega albergatori e ristoratori della zona: "E’ una sconfitta, uno sconforto e un bel pezzo di lavoro che se ne va – taglia corto –. Ora, però, facciamo posto a realismo e cinismo di giudizio per inquadrare il futuro del nostro comparto turistico. Chiediamoci se ha senso investire ancora ingenti risorse nel circuito a ragion veduta trascurando altri elementi".

Poi un appello agli operatori del settore: "La Formula 1 è un tassello importante ma non vitale del sistema, lavoriamo insieme per intercettare eventi in grado di compensare tale perdita – caldeggia Benni –. Se crediamo nello sviluppo turistico complessivo della zona è il momento di remare tutti nella stessa direzione per articolare una proposta di ospitalità di qualità supportata da un apparato concreto di promozione".

Mattia Grandi