Adeguare gli stipendi all’inflazione

Mirella

Collina*

La priorità che si dovrà dare il nuovo governo è sicuramente quella di migliorare la vita delle persone. Questo significa prendere coscienza del fatto che nel nostro Paese c’è un’esplosione della povertà. Con l’inflazione galoppante, il rincaro dei beni di consumo e il picco dei prezzi dell’energia, purtroppo, la situazione non potrà che peggiorare. Il governo dovrà perciò intervenire adeguando gli stipendi e le pensioni all’inflazione reale, dare un sostegno alle aziende energivore che stanno entrando in difficoltà ed intervenire sugli extraprofitti aumentando la tassazione per recuperare risorse da redistribuire. Il nuovo governo dovrà avviare una politica seria di lotta alla precarietà attraverso un percorso di stabilizzazione a partire dai settori della sanità e della scuola, cambiando il jobs act e tutte le leggi sbagliate sul lavoro che hanno portato ad avere 4 milioni di italiani che guadagnano meno di 12mila euro all’anno, non solo per una bassa retribuzione oraria ma anche per lo scarso numero di ore lavorate (part time involontario). Sarà necessario ridurre le tipologie contrattuali e cancellare gli abusi come quelli dei tirocini extracurriculari e del lavoro a chiamata che creano dumping salariale e sociale all’interno dello stesso luogo di lavoro, occupazione in prevalenza giovanile e femminile. Ci aspettiamo quindi che il nuovo governo intervenga con normative concrete che vadano a ridurre le disuguaglianze, le discriminazioni e la povertà. Il tanto contestato Reddito di Cittadinanza deve essere riformato, attribuendogli qualsiasi nome ma garantendo alle persone un’opportunità lavorativa attraverso percorsi mirati. Servirà una riforma fiscale progressiva, una pensione di garanzia per i giovani e una riforma pensionistica che preveda la flessibilità in uscita dal lavoro stoppando la legge Fornero e l’aspettativa di vita. Necessario poi investire su energie rinnovabili, politiche industriali innovative, sanità, welfare e scuola pubblica.

*Segretaria generale

Cgil Imola