"Adesso riapriamo le scuole a tutti i ragazzi"

Promosso il rientro in classe per seimila alunni, ma i genitori chiedono di estendere il provvedimento a chi ancora studia da casa

Migration

"Tesoro come è andato il ’primo’ giorno di scuola"? "Mamma, è andato da Dio". L’effetto che fa su una bimba di prima media il rientro in classe dopo un mese di didattica a distanza si legge negli occhi di tanti ragazzini fuori dalle Sante Zennaro. Si ride e si scherza quando trilla la campanella delle 13, con le mascherine rigorosamente sul viso. Ma a rabbuiare un po’ l’animo di diversi genitori c’è la riapertura parziale degli istituti, che vede il rientro in classe di bimbi e ragazzi solo fino alla prima media. "Oggi è un giorno felice – commenta mamma Arianna Maltese – ma mi rattrista che vengano fatte certe distinzioni, soprattutto per chi, come me, ha un figlio più grande e uno più piccolo". Sul piatto della bilancia pesano il profitto, l’esame di stato in avvicinamento per tanti e ancora un ostacolo alla socializzazione. "Vedo sempre di più ragazzi tristi, assenti, anche in didattica a distanza chiedono sempre più frequentemente di poter interagire fra loro, così, lo stimolo allo studio viene progressivamente meno – prosegue –. Ai professori non si può dire nulla: loro ci mettono tutta la buona volontà e competenza per andare avanti; ma il problema rimane nella costruzione della socialità, dei rapporti interpersonali. Senza la scuola in presenza vengono meno tante prime volte, per esempio le gite scolastiche".

Non solo mamme e papà, ma anche i nonni promuovono a pieni voti il rientro in classe. "Sono contento per mio nipote, le lezioni sul computer, a mio avviso, non sortiscono l’effetto della cara e vecchia lezione frontale – dice Bruno Pelliconi, che lancia anche un appello –: è chiaro che così il rischio di contagio aumenta, come anche la possibilità di portare il virus a casa, per questo spero che i ragazzi si assumano la responsabilità di indossare le mascherine regolarmente ogni qual volta ve ne sia bisogno".

Socialità, studio e rendimento, ai primi posti, al netto però di un’organizzazione famigliare che in questo mese ha subito pesanti contraccolpi. Già perché "i più piccoli vanno seguiti passo per passo quando sono davanti al computer – spiega Francesca Calamia –. Io ho una bimba di sei anni e una che va in prima media: ho dovuto prendere delle ferie per poter stare a casa con loro. Non che sia un peso, ma questa situazione non poteva durare per sempre. Sono molo contenta che almeno parte degli studenti sia potuta tornare in classe, ragazzi che potranno anche ricominciare a fare educazione fisica, merce rara di questi tempi con la zona rossa che ci costringe a stare in casa".

Si attende ora un possibile spiraglio per un rientro in presenza degli alunni dalla seconda media in avanti. Per Fatima Tunsaui il rischio è che "si stacchino dalla realtà restando isolati a casa: se i bimbi piccoli fanno fatica con le lezioni, i più grandi ora rischiano di sentirsi soli, perdendo ogni tipo di motivazione". Lo scenario che in tanti si augurano, in modo particolare dopo le parole del governatore Stefano Bonaccini, il quale ha ribadito, ancora una volta di voler dare priorità alla scuola: "Ribadisco – ha sottolineato l’altro giorno alla vigilia delle riaperture – che per noi la scuola rimane una priorità, e speriamo tutti gli studenti della nostra regione possano tornare presto in classe"

Gabriele Tassi