ENRICO AGNESSI
Cronaca

Affluenza al Referendum. Circondario sopra la media. Guidano i comuni grandi

Castel San Pietro e Medicina i più virtuosi, oggi seggi aperti dalle 7 alle 15. E intanto a Imola, in diversi quartieri, spuntano lenzuoli bianchi di invito al voto. .

Castel San Pietro e Medicina i più virtuosi, oggi seggi aperti dalle 7 alle 15. E intanto a Imola, in diversi quartieri, spuntano lenzuoli bianchi di invito al voto. .

Castel San Pietro e Medicina i più virtuosi, oggi seggi aperti dalle 7 alle 15. E intanto a Imola, in diversi quartieri, spuntano lenzuoli bianchi di invito al voto. .

Un’affluenza più alta della media nazionale (ferma al 16,16%), con Castel San Pietro Terme e Medicina a guidare il gruppo in tandem con il 23,77% e Castel del Rio a chiuderlo con il 18,29%. E Imola a tallonare il duo di testa con il suo 23,72%. Così nel circondario la partecipazione degli elettori al referendum su lavoro e cittadinanza.

In attesa dei dati definitivi (oggi si vota dalle 7 alle 15), alle 19 di ieri in città aveva votato poco meno di un avente diritto su quattro. Il seggio più affollato è stato il numero 38, quello alle scuole elementari Sante Zennaro, dove prima di cena l’asticella aveva superato quota 30%. Proprio di fronte al complesso di via Pirandello è comparso uno dei numerosi lenzuoli bianchi di invito al voto spuntati ieri in vari punti della città, compresi la zona della stazione e uno dei cavalcavia della Bretella.

Il sindaco Marco Panieri ha votato ieri mattina, augurando poi "buon voto" agli imolesi via social e ringraziando dipendenti comunali, presidenti di seggio, scrutatori, segretari e forze dell’ordine. Il centrodestra ha invece disertato le urne. Per quanto risulti difficili paragonare una consultazione referendaria con un’elezione amministrativa, il primo cittadino e più in generale il centrosinistra (in una versione campo larghissimo con il M5S che però a Imola molto difficilmente verrà replicata) cercheranno indicazioni da questa tornata anche in ottica comunali 2026 al pari di FdI, Lega e FI.

Allargando lo sguardo all’intero circondario, il quadro dell’affluenza referendaria alle 19 di ieri era il seguente: Castel San Pietro Terme e Medicina 23,77%; Imola 23,72%; Mordano 23,35%; Castel Guelfo 21,57%; Borgo Tossignano 21,04%; Casalfiumanese 20,77%; Fontanelice 20,18%; Dozza 19,79%; Castel del Rio 18,29%. Nel 2011, l’ultima volta che il referendum superò il quorum (si arrivò al 57% su base nazionale, si votava sempre su due giorni), alla chiusura dei seggi l’affluenza a Imola sfiorò il 67%.

Come detto all’inizio, oggi si vota dalle 7 alle 15. I cinque referendum abrogativi proposti riguardano aspetti centrali del mondo del lavoro e della cittadinanza. Il primo quesito mira ad abrogare le norme che, nelle grandi imprese, limitano la reintegrazione dei lavoratori licenziati senza giusta causa. Il secondo punta a estendere le tutele contro i licenziamenti illegittimi anche ai dipendenti delle piccole aziende. Il terzo quesito propone l’eliminazione delle norme che facilitano l’uso dei contratti a tempo determinato. Il quarto referendum è centrato sul tema della responsabilità negli appalti: l’obiettivo è ripristinare la responsabilità solidale del committente in caso di infortuni sul lavoro subiti dai dipendenti di appaltatori e subappaltatori. Il quinto e ultimo quesito, invece, riguarda l’accesso alla cittadinanza italiana: si propone di ridurre da dieci a cinque anni il periodo minimo di residenza legale richiesto agli stranieri extracomunitari.

Perché i referendum siano validi, è necessario che si rechino alle urne almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto. In caso di raggiungimento del quorum, un voto favorevole ("Sì") comporta l’abrogazione delle norme indicate nel quesito, mentre un voto contrario ("No") ne mantiene la validità.

A Imola sono 53.545 gli aventi diritto al voto. Le donne sono leggermente più numerose: 27.624 contro 25.921 uomini. Centododici i neo diciottenni chiamati alle urne per la prima volta. Infine, 61 elettori temporaneamente fuori sede (31 uomini e 30 donne) hanno chiesto di votare in città, aderendo alla procedura che consente l’esercizio del diritto anche lontano dal proprio comune di residenza.