Imola, ruba forbici e aggredisce il personale del pronto soccorso: 23enne arrestato

Il giovane polacco rifiutava il ricovero e ha aggredito i sanitari di fronte a molti degenti. All'arrivo dei carabinieri ha cercato di rubare un'arma

Minacce a personale del Pronto soccorso

Minacce a personale del Pronto soccorso

Imola, 5 aprile 2022 - L'ambulanza del 118 l'aveva raccattato in centro città, sfatto dopo i bagordi di domenica sera, ma lui - un polacco di 23 anni - non sopportava l'idea di essere stato ricoverato  nel reparto di osservazione breve intensiva (l’ex astanteria) del Pronto Soccorso di Imola: a mezzogiorno di ieri ha così dato in escandescenze e, dopo aver rubato un paio di forbici mediche, ha iniziato ad inveire contro i sanitari, minacciandoli e minacciando anche di infliggersi gravi ferite. La tempestiva chiamata al 112 ha fatto sì che in pochissimi minuti intervenisse in ospedale una pattuglia del pronto intervento “Nucleo Radiomobile” che ha intercettato il giovane, già noto alle cronache.

I carabinieri hanno tentato di riportare alla calma l’uomo, ma quello ha aggredito anche i militari in modo scomposto, tra minacce e oltraggi ad alta voce: il 23enne ha persino cercato di strappare l'arma a un militare, venendo immediatamente neutralizzato, immobilizzato e ammanettato, senza che riuscisse minimamente a venirne in possesso e senza che alcuno si ferisse.

Condotto in caserma, è stato arrestato e accompagnato nelle camere di sicurezza della Compagnia di Imola, in attesa del rito direttissimo disposto dal pm di turno dottor Gustapane.

Il direttore del Pronto Soccorso, Rodolfo Ferrari, ha nel pomeriggio di ieri ricevuto - e personalmente ringraziato - i militari che hanno concretamente risolto una situazione che avrebbe potuto degenerare, coinvolgendo anche i molti degenti presenti nel reparto in quel momento, e si è soffermato con il Maggiore Andrea Oxilia, Comandante della Compagnia e con il Luogotenente Massimo Carullo, Comandante del Nucleo Radiomobile, a condividere e commentare i sostanziali dettami della legge 14 agosto 2020 n.113 recante “disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”. Essa ha di fatto aggravato i reati commessi contro i sanitari, a vera salvaguardia di chi, in prima linea, giorno e notte, compie una missione fondamentale a tutela del diritto alla salute di tutti i cittadini.