Agricoltura e fauna: un fondo per i danni

La situazione è nota anche nella vallata del Santerno. E la Regione corre ai ripari per prevenire i danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni vegetali e zootecniche, compresi gli allevamenti ittici. Gli uffici dell’ente di viale Aldo Moro, infatti, stanziano tramite bando un pacchetto complessivo di 350mila euro per contribuire all’acquisto di specifiche protezioni.

Esempi? Recinzioni perimetrali, reti anti-uccelli, protezione elettrica a bassa intensità, strumenti a emissione di onde sonore, nastri olografici e cani da guardiania. Destinatarie del supporto, che registra un più 100mila euro di fondi rispetto allo scorso anno, sono le imprese attive nel settore della produzione agricola primaria. Le domande, redatte in carta semplice, devono essere presentate al Settore Agricoltura, Caccia e Pesca regionale con sede nel territorio in cui si effettua l’investimento di prevenzione entro il prossimo 15 ottobre. Valida anche la consegna a mano e gli invii mezzo posta raccomandata AR o posta elettronica certificata all’indirizzo istituzionale del Settore Territoriale di riferimento.

La spesa massima ammissibile per ogni singola impresa, a copertura dell’acquisto dei presìdi di prevenzione, è di 2.500 euro. Quella minima di 300 euro.

Doveroso rimarcare che, per fauna selvatica, si intende quella appartenente a specie protette o il cui prelievo venatorio sia vietato per ragioni di pubblico interesse su tutto il territorio regionale. Senza dimenticare le specie cacciabili nelle oasi di protezione, nelle zone di ripopolamento e cattura, nei centri pubblici di produzione della fauna selvatica, nelle zone di rifugio, nei parchi e nelle riserve regionali nonché nelle aree contigue ai parchi precluse all’esercizio venatorio.

m. g.