Agriturismo devastato dall’alluvione: chiude le Selve di Castel del Rio

Andrea Mazza: "Inagibile la strada d’accesso e crepe enormi nel locale. Ringrazio tutti per l’affetto. Le donazioni? Fatele sul conto del Comune"

Andrea Mazza, titolare delle Selve di Castel del Rio

Andrea Mazza, titolare delle Selve di Castel del Rio

Castel del Rio, 9 giugno 2023 – L’avventura di Andrea Mazza al timone del complesso turistico ‘Le Selve’ di Castel del Rio termina qui. Un viaggio lungo dieci anni, interrotto da quelle maledette frane che hanno lesionato in maniera piuttosto seria via Montefune e quel bar-ristorante diventato, nel tempo, la meta prediletta per gli amanti del relax in mezzo alla natura. E della buona cucina. Un paradiso in mezzo ai boschi con tanto di storico campeggio, attivo fin dai primi anni Ottanta in vallata, case in sasso e nove ettari di castagneti secolari.

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"Dopo un incontro con tecnici, enti e proprietà (il Nuovo Circondario Imolese, ndr) la situazione è peggiore del previsto – ha scritto Mazza sui social –. I lavori per il rifacimento e la messa in sicurezza della zona ristorante saranno molto lunghi. La strada d’accesso non è ancora agibile e, soprattutto, le lesioni della struttura ricettiva richiederanno opere lunghe e laboriose". Il dubbio? Ristrutturare lo stabile o, peggio ancora, rifare tutto da zero. "Non posso permettermi di aspettare così tanto tempo, la mia avventura alle Selve finisce adesso. Fa male concludere così – ha aggiunto –. Ora ci sarà il tempo per portare via dieci anni di vita, di attività, di soddisfazioni. Intanto cercherò un lavoro che mi permetta di essere libero nei weekend per poter dedicare più tempo alla meravigliosa donna che mi sta accanto".

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La dedica è tutta per la sua Natascia che ha sacrificato giorni liberi e ferie per aiutare Mazza nella gestione del ristorante. "Ora vivo da lei a Giugnola. La casa è a cento metri di distanza da un’altra frana che tiene in scacco la frazione – ci spiega al telefono l’uomo –. La mia residenza era alle Selve così, in un colpo solo, ho perso casa e mestiere. Campeggio e castagneti per fortuna sono salvi come quelle dimore di sasso che caratterizzano la zona. Le crepe del bar-ristorante, invece, sono talmente grandi che dall’interno del locale riesco a vedere il bosco circostante". Colpa della furia della natura che ha scaricato la sua potenza su via Montefune crollata in più punti. "Voglio ringraziare di cuore tutti per l’affetto ricevuto in queste settimane – prosegue Mazza –. Non credo nelle raccolte fondi ‘ad personam’, ma sarei felice se quelle donazioni proposte finissero nel conto aperto dal Comune di Castel del Rio per l’emergenza. Ho assoluta fiducia e stima in loro. I danni, in fondo, sono di tutta una meravigliosa comunità, non del singolo elemento".

E per l’amata terra alidosiana Mazza ha prestato servizio come volontario per preparare i pasti caldi agli sfollati e al personale di soccorso impegnato in paese. "Una cosa che mi ha aiutato e fatto bene all’anima – conclude –. Non abbandoniamo Castel del Rio e la vallata del Santerno. L’abitato è perfetto e le attività aspettano i turisti. Io stesso convertirò la donazione degli amici del raduno annuale di Land Rover ‘Africaland’ in un appuntamento di ritrovo sul territorio a settembre".