Una cimice asiatica mette a rischio orti e frutta

Agricoltura, l'insetto segnalato in pianura. La sua diffusione viene monitorata

La cimice asiatica

La cimice asiatica

Imola, 23 ottobre 2014 - Agricoltori sul chi va là. Una nuova minaccia alle coltivazioni potrebbe essere dietro l'angolo. Tecnicamente, si chiama Halyomorpha halys: il nome identifica una cimice asiatica, trovata per la prima volta due anni fa nella pianura delle province di Modena e Bologna. Ma l'insetto continua a diffondersi, così la Regione invita cittadini, e soprattutto produttori, a segnalarne la presenza. Sì, perché Halyomorpha halys, in alcune aziende agricole emiliane, ha già causato gravi danni alle coltivazioni di frutta. Si teme dunque una sua diffusione incontrollata: è una cimice con un alto potenziale infestante, che potrebbe invadere in poco tempo i frutteti, gli orti e le aree verdi, danneggiando molte piante coltivate e spontanee. Nella Valle del Santerno, il primo Comune ad avvertire i cittadini, attraverso il proprio sito internet, è Casalfiumanese, anche se il sindaco Gisella Rivola assicura che «al momento non è arrivata alcuna segnalazione».

Tuttavia, meglio mettere le mani avanti e sventare l'arrivo di un altro potenziale flagello che si aggiungerebbe alle calamità che hanno già salutato, purtroppo, il nostro territorio. Come riconoscere la cimice? Originaria dell'Asia orientale, è marmorizzata e di colore grigio-marrone, con tacche chiare su antenne, zampe e addome. Può essere confusa con quella nostrana Raphigaster nebulosa: le due specie sono simili nell'aspetto, però possono essere distinte da diversi particolari. Negli Stati Uniti, dove è stata introdotta accidentalmente a fine anni '90, è nota come Brown marmorated stink bug ed è diventata una sciagura per molte coltivazioni, soprattutto frutteti.

Per questo motivo, il suo arrivo in Italia e in Regione, in una zona di frutticoltura intensiva, è visto con una apprensione. L'insetto si nutre su un'ampia varietà di specie coltivate e spontanee, e predilige piante arboree e arbustive. È innocuo per persone e animali, ma può creare allarme a causa della sua abitudine, fastidiosa, di ripararsi in massa nelle case. Così, il Servizio fitosanitario regionale, in collaborazione con l'Università di Modena e Reggio Emilia, sta monitorandone consistenza e diffusione. Non è escluso che Halyomorpha halys possa avere raggiunto altre aree della regione. Però, «oltre a non esserci segnalazioni conclude Rivola -, l'argomento non è stato affrontato nemmeno a livello circondariale». Gli agricoltori incrociano le dita e sperano non ce ne sia bisogno.