Imola, blitz della polizia nell’alloggio occupato

Sgomberato un appartamento Acer da un inquilino abusivo. L’Azienda: "Al momento zero casi fra città e Circondario"

Il palazzo di via Andrea Costa

Il palazzo di via Andrea Costa

Imola, 12 agosto 2020 - Da mesi dormiva, mangiava e viveva in una casa che non era la sua, né per diritto, né per altri motivi. Di certo non l’aveva comprato l’inquilino abusivo che occupava un alloggio Acer in via Andrea Costa, ormai dal mese di Maggio, proprio sul finire della quarantena. L’altra mattina l’appartamento a pochi passi dalla stazione è stato sgomberato, grazie all’intervento del commissariato di polizia e del personale Acer, senza particolari problemi. «Con questo ulteriore intervento azzeriamo nuovamente le occupazioni abusive a Imola e continuiamo l’attività rigorosa di contrasto ad ogni forma di illegalità e di uso improprio degli alloggi» commentano Alessandro Alberani, Presidente di Acer Bologna e Fabiola Salucci, Consigliera di amministrazione di Acer.  «Un fenomeno che si è verificato poco dopo la fine del lockdown – spiega il caso nel dettaglio, il direttore generale dell’Azienda case Emilia-Romagna, Giuliano Palagi –, ma che grazie all’ultimo sgombero vede zero unità abitative occupate nell’Imolese, su un totale di circa duemila, fra città e Circondario». Insomma, il fenomeno, che si verifica in modo particolare quando gli appartamenti rimangono ’sfitti’ in attesa di una assegnazione sembra essere piuttosto contenuto nel nostro territorio.  Nell’intervento dell’altro giorno, in particolare, dopo aver accompagnato all’esterno l’inquilino abusivo (preceduto nel tempo da vari ’ospiti’ di passaggio), i tecnici Acer hanno provveduto alla bonifica e alla sanificazione del locale, e lo hanno sigillato in modo che nessuno – a parte, quando sarà ora, i legittimi intestatari – possa metterci piede.Solitamente, dopo le azioni di sgombero, Acer si costituisce parte civile nel processo penale all’inquilino abusivo e chiede il risarcimento degli eventuali danni allo stabile, che in questo caso però non ci sono stati. «A partire da settembre – aggiunge il direttore generale – comincerà un programma di controllo specifico. Un pool di tre persone incaricate di tenere sott’occhio eventuali casi di ospitalità illegale comunicate ad Acer. E poi, se vi sono casi di appartamenti subaffittati. E infine che l’alloggio non serva, o non venga impiegato per gestire e favorire eventuali traffici illeciti».