
Imola, 13 settembre 2023 – Si è completato ieri il mosaico delle visite che la struttura commissariale ha effettuato a Imola e in altri comuni del circondario per valutare le proposte di modifica alle aree interessate dalle misure di sostegno previste dal decreto Alluvione poi diventato legge.
Zone colpite dalle inondazioni ma rimaste fuori dai radar governativi dopo la bocciatura dell’emendamento avanzato dalla Città metropolitana per la revisione dell’elenco. Sopralluoghi condotti da un nucleo tecnico, composto da un paio di militari della Marina accompagnati da un ingegnere della Città metropolitana, e scortati dagli uffici tecnici dei municipi.
Subito una novità: non ci sarà nessun allargamento della zona rossa per Castel Guelfo oltre alla parte Ovest del paese. "La nostra richiesta prevedeva l’estensione a tutto il centro urbano dell’abitato del quadro critico. Qualche centinaio di metri in più in tutte le direzioni – ha spiegato il sindaco Claudio Franceschi –. Durante il sopralluogo, però, è emersa l’assenza di problematiche rilevanti in tali aree tanto da optare per la conferma di quanto già stabilito dall’allegato del decreto". Giusto ricordare che l’estromissione non incide sulle possibilità di chiedere il rimborso dei danni materiali ma impedisce l’accesso ad altre opportunità. Dalla sospensione dei termini in materia di adempimenti tributari, contributivi e giudiziari all’esonero dal pagamento dei contributi universitari. Ma anche la fruibilità degli ammortizzatori sociali, l’indennità per i lavoratori autonomi e gli interventi in ambito contabile e finanziario a favore delle imprese.
La mappa delle zone escluse
Imola punta ad aggiungere alla lista zone come Casola Canina, San Vitale, Ghiandolino, lungofiume, Linaro e altre: "Incontro positivo e passaggio dovuto dopo una serie di sollecitazioni sul tema – ha puntualizzato il sindaco Marco Panieri –. Importante salvaguardare le famiglie e le imprese, soprattutto agricole, danneggiate dall’alluvione in diverse aree strategiche del territorio imolese".
Non solo: "Ora attendiamo il responso – ha aggiunto –. L’esclusione dall’elenco? Scelta rivedibile, così si è perso tempo prezioso". Anche Castel San Pietro Terme, Dozza e Medicina insistono per coprire l’intero territorio comunale: "Visita utile per delineare un quadro esaustivo della situazione – ha detto il sindaco di Dozza, Luca Albertazzi –. L’obiettivo è quello di procedere con le opere necessarie di messa in sicurezza". Per Fausto Tinti, amministratore della città termale: "Confronto proficuo per evidenziare i danni presenti anche nelle frazioni non inserite nel decreto – ha sottolineato –. Provvederemo a mandare alla struttura tecnica commissariale anche la documentazione acquisita grazie alla collaborazione dei privati. Una cinquantina di segnalazioni di danneggiamenti con altrettanti sopralluoghi già effettuati dal nostro ufficio tecnico". Categorico Matteo Montanari, alla guida di Medicina: "Visitati alcuni spazi commerciali e abitazioni private del capoluogo colpiti dall’esondazione del Canale di Medicina – ha chiarito –. Riteniamo necessario che tutt e le zone danneggiate, comprese quelle del capoluogo, vengano inserite nell’elenco. Molti aspetti della ricostruzione post alluvione sono ancora in evoluzione. I nostri cittadini e le nostre imprese devono poter accedere a tutte le forme di sostegno disponibili".