Amilcare Renzi "Edilizia e turismo strategici Giù le tasse per intercettare la ripartenza"

La ricetta del segretario di Confartigianato: "Piccole e grandi imprese facciano squadra. Suddividere equamente i fondi del Pnrr"

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di Gabriele

Tassi

Mani unite in un alleanza che punta alla ripartenza. Si scioglie in un gesto semplice, diventato quasi tabù dopo la pandemia, la sfida più grande del 2022 secondo Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Bologna Metropolitana: "Un grande abbraccio fra la media e la piccola impresa, perché i fondi del Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza, ndr) siano a disposizione di tutti".

Renzi, qual è il primo passo?

"Servirà creare dei bandi che siano in grado di intercettare le filiere di tutti i territori. Stiamo vivendo un momento particolare dal punto di vista economico, con il Pil regionale al 6,5%".

Ci faccia un esempio di questa filiera tesa fra i ’gigante’ e i più piccoli.

"E’ sufficiente pensare al packaging, uno dei settori diventati predominanti sul nostro territorio. Destinatarie dei fondi del Pnrr non dovranno essere solo le grandi aziende, ma anche le piccole realtà che lavorano per loro, per esempio in conto terzi: perché ciascuna delle due attività ha bisogno dell’altra".

Che margine di manovra avrà la piccola impresa nel 2022?

"Se questo abbraccio con la grande industria effettivamente si concretizzerà, le opportunità saranno molte: il merito del nostro Pil regionale è in gran parte anche da attribuirsi alle ’piccole’. Queste ultime però, hanno tanto da guadagnare dalle ’grandi’ in termini di formazione".

Cosa intende esattamente?

"Le grandi imprese sono maestre di innovazione, negli investimenti, nell’acquisto di macchinari".

E le piccole?

"Sono il nostro motore, le ambasciatrici nel mondo di un lavoro ben fatto. Sono il biglietto da visita dell’artigianato e del valore del made in Italy, ma hanno soprattutto un grande valore sociale. Sono loro il collante (e parlo in particolare delle attività di vicinato) di una comunità, presidi territoriali da non lasciare mai soli, perché costituiscono ancora la nostra identità".

Da qui arriviamo ai centri storici, non solo di Imola ma anche del resto del circondario, qual è la ricetta per renderli ancora più attrattivi?

"I comuni dovranno essere bravi a creare la, maggiore vivacità possibile, senza mai perdere di vista però la sicurezza, fondamentale in questo periodo della pandemia. Le piazze devono essere più vissute grazie a iniziative di valore: il Natale appena passato, fra tutte le difficoltà, ne è stato un buon esempio. Ma ci sono anche altri aspetti da tenere presenti, come per esempio l’abbassamento della pressione fiscale".

All’orizzionte c’è un preoccupante aumento del costo delle materie prime e del caro bolletta, come si aggira il problema?

"Inutile negarlo: per noi il costo energia è superiore anche del 30% rispetto ai nostri competitor internazionali, una mazzata che si abbatte sicuramente sulla manifattura, l’augurio è che vi sia un riequilibrio proprio su questo aspetto".

E a livello locale?

"I comuni, soprattutto quelli piccoli, notoriamente hanno pochi fondi, e perciò mi rendo conto quanto sia difficile ridurre la pressione fiscale sui cittadini. Il nostro appello, ovviamente nel limite del possibile, resta quello di rinunciare a qualche tributo per poter reinvestire quei soldi sul futuro della comunità".

Ci sono note positive fra la chiusura del 2021 e l’inizio del 2022? Quale settore se la passa meglio?

"Da diversi mesi stiamo notando una grande vivacità nel campo dell’edilizia. Il merito va sicuramente ai bonus, dal 110% fino a quello per le facciate. Le aziende sono state davvero investite dagli ordini".

Da qui è nato però il problema con le materie prime...

"Le difficoltà negli approvvigionamenti ci sono, e le imprese faticano un po’, in certi casi a rispondere alla domanda nei tempi richiesti".

Si sente di promuovere il Superbonus quindi?

"Sì, al 110%, e sono convinto che vi sia anche bisogno di investire in formazione delle risorse professionali, perché in futuro non manchi mai la manodopera adatta".

Dalle costruzioni al turismo. Ci aspetta un anno di grandi eventi, in particolare collegati all’Autodromo, fra Formula 1 e concerti internazionali, secondo lei è già abbastanza rodato il motore dell’accoglienza?

"Servirà un grande impegno, ma tutti sono molto preparati. Sarà importante concentrarsi non solamente sulle corse, ma anche sulle iniziative culturali, sulla conoscenza delle meraviglie della Vallata, senza contare che la Riviera romagnola è molto vicina. Il nostro è un territorio bello, strategico e accogliente, e la sfida più grande è che venga conosciuto a fondo".

Quale sarà quindi il vero traino di questo 2022?

"Non ce ne sarà uno unico, ma tante gocce provenienti da tutto il circondario. Il nostro territorio è anche in gradi di accogliere gli investimenti di grande portata. Diversi gli insediamenti aperti negli ultimi tempi: presenze importanti per la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo dei servizi".

Uno sguardo da vicino alla pandemia, come si aiuta chi è in difficoltà a causa dell’emergenza?

"Mai dimenticare la responsabilità civica, un requisito fondamentale per garantire le relazioni, la socialità e la vivacità della comunità. Questo perché la nostra economia è anche un tessuto di relazioni quotidiane, in particolar modo quando si parla di quella vecchia bottega dietro l’angolo dove in tanti fanno la spesa tutti i giorni. Per loro dobbiamo continuare a batterci chiedendo tutti gli aiuti che servono".