Ancora tensioni alla Cefla Ma riparte il tavolo delle trattative

Ieri sciopero e presidio. L’azienda e i sindacati. torneranno però a incontrarsi. il 2 e il 4 novembre

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Resta alta la tensione in Cefla per la decisione della cooperativa di procedere alla vendita della propria divisione arredamenti tramite cessione del ramo d’azienda al gruppo Itab La Fortezza. Ieri nuovo sciopero dei lavoratori interessati dalla cessione con presidio di fronte ai cancelli di via Bicocca, proclamato alla fine dell’assemblea che si è svolta in mattinata, in cui i sindacati hanno riferito l’esito dell’incontro con l’azienda di mercoledì.

"Dobbiamo ringraziare le lavoratrici i lavoratori della divisione per la loro determinazione – fanno sapere Fiom, Fim e Uilm di Imola –. Questo ci ha permesso di incontrare l’azienda e di fissare le date per la ripresa del confronto". Le parti si incontreranno lunedì 2 novembre alle 9.30 e mercoledì 4 alle 14.30. Come chiarito dalle tre sigle dei metalmeccanici, resta comunque attivo il blocco di tutti gli straordinari e del flex time.

"La situazione ha rischiato di bloccarsi dopo la rottura del tavolo di trattative – spiegano Giuseppe Rago (Uilm Imola) e Paolo Da Lan (Uilm segretario provinciale) –. Riteniamo sia doveroso rimanere a tale tavolo un minuto in più dell’azienda per riuscire ad ottenere il massimo possibile a tutela di occupazionalità e territorialità della nascente Imola Retail Solutions Srl. Sarà fondamentale soprattutto il percorso iniziale triennale di avvio dell’azienda in cui maggiori saranno i pericoli qualora tale iniziativa imprenditoriale possa avere difficoltà e che non auguriamo, soprattutto legate al post Covid".

Detto questo, "sulla bontà dell’operazione imprenditoriale non nutriamo dubbi – proseguono Rago e Da Lan –. Parliamo del leader europeo del settore come partner Cefla e della nascita del più importante punto produttivo in Europa che potrebbe rivelarsi una splendida opportunità per quelli che possono definirsi ex dipendenti Cefla, i fornitori del territorio e per la creazione di nuovi posti di lavoro. Il problema resta come garantire l’avvio di questo processo produttivo, i dipendenti, i fornitori, il territorio. Puntiamo ad avere una bozza di accordo entro il 1012 novembre da sottoporre poi alla valutazione dell’assemblea dei dipendenti".