Imola, nell’Andrea Costa c’erano soci inglesi

Le carte smentiscono la tesi degli avvocati dell’amministratore unico Domenicali. Ma i legali insistono: "Società parte lesa"

Gian Piero Domenicali, amministratore unico dell’Andrea Costa

Gian Piero Domenicali, amministratore unico dell’Andrea Costa

Imola (Bologna), 5 ottobre 2018 – I legali erano stati chiari. L’amministratore unico della società di basket Andrea Costa, Gian Piero Domenicali si è ritrovato coinvolto in un’inchiesta penale «con persone e società a lui del tutto sconosciute», facevano sapere con un nota gli avvocati Edore Campagnoli e Guido Magnisi all’indomani del polverone sollevato dall’accusa per associazione a delinquere finalizzata a una maxi frode internazionale, mossa dal pm Manuela Cavallo a 16 persone al termine dell’indagine della Guardia di Finanza.

Tra i 16, oltre a Domenicali, compare anche il bolognese Paolo Delle Piane, ex pilota automobilistico e ritenuto dalla procura il promotore – insieme con la madre deceduta nel 2012 – dell’associazione a delinquere gestendo di fatto, con prestanomi, società cartiere. E tra queste la londinese Advanced Marketing Consulting, che per l’Andrea Costa avrebbe reperito sponsorizzazioni. Eppure qualcosa non torna, perché Domenicali e Delle Piane si conoscevano, eccome: la Advanced Marketing Consulting aveva addirittura quote della società di basket.

La prova è contenuta nei documenti di bilancio depositati dalla società londinese al Registro delle imprese del Regno Unito, consultabile online gratuitamente da chiunque. La Advanced Marketing Consulting, cancellata dal registro nel luglio 2016, negli anni 2014 e 2015 aveva certamente una partecipazione nell’Andrea Costa Imola Basket srl, così come nella Fondazione Imola e nella Comunicazione Marketing Andrea Costa. Quest’ultima, peraltro, riconducibile proprio a Domenicali e coinvolta nel secondo filone dell’inchiesta della finanza, ancora da chiudere, quella riguardante le decine di sponsor che negli anni avrebbero pagato sponsorizzazioni fatturate da società straniere o fittizie, ricevendo indietro in nero parte del versato. Delle Piane, inoltre, risulta essere stato amministratore della Amc dal ’98 al 2000.

Ciò che la visura non dice, però, è l’ammontare della partecipazione. Contattato telefonicamente, Domenicali, a differenza dei giorni scorsi, non ha voluto rilasciare dichiarazioni: «Parlo solo di basket, sul resto i miei legali». Poi in serata dalla società è trapelata l’indiscrezione – senza rispondere al Carlino in via ufficiale – che si tratterebbe di una partecipazione intorno al 3%, avvenuta nei primi anni Duemila in un lasso di tempo in cui Domenicali non avrebbe guidato la società. Eppure nella compagine societaria dell’Andrea Costa quella partecipazione è rimasta anche negli anni successivi, in piena gestione Domenicali, quando Delle Piane è stato anche consigliere della società di basket. «L’Andrea Costa è sicuramente la parte lesa, anche volendo sposare la tesi accusatoria e al di là dei rapporti tra Domenicali e Delle Piane», si limita a ribadire l’avvocato Magnisi.