Antenna 5G, i residenti: "Stop al cantiere"

Scatta la raccolta firme per bloccare i lavori a Sasso Morelli. I promotori hanno chiesto aiuto alla candidata sindaco Carmen Cappello.

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Il via ai lavori per la costruzione di un’antenna 5G per la telefonia mobile a Sasso Morelli non fa dormire sonni tranquilli ai residenti, che si sono attivati con una raccolta firme per fermare il cantiere, nel timore di pesanti ripercussioni sulla salute della gente. Nel mirino ci sono infatti le emissioni della struttura a fungo, emissioni i cui effetti continuano a far discutere. È un discorso che vale in tutta Italia, ma ci sono studi dell’Istituto Ramazzini i cui risultati vengono definiti "preoccupanti" dai residenti.

L’antenna sorgerà a fianco del centro sociale, a ridosso di case e a 400 metri dal plesso scolastico dell’Istituto comprensivo 1 di Sasso Morelli che comprende nido, materna ed elementare. In estrema sintesi, si chiede che il cantiere sia sospeso, perché insiste su aree sensibili. Per la loro lotta, i battaglieri abitanti di Sasso Morelli hanno contattato Carmen Cappello, candidata sindaco per una lista civica di centrosinistra.

Nei giorni scorsi, sulla vicenda si sono mossi altri esponenti politici, come l’ex vicesindaco Roberto Visani: "Un nuovo cantiere si è insediato nell’area verde attigua al centro sociale – scrive – Questo perché, a seguito del permesso rilasciato lo scorso anno dall’Amministrazione a 5 stelle guidata da Manuela Sangiorgi, un’antenna della telefonia mobile sorgerà proprio all’ingresso del nuovo Centro sociale. Il 23 luglio dello scorso anno, con i soli voti del gruppo consiliare del M5S, veniva infatti approvata la delibera che fissava la mappa delle nuove localizzazioni della telefonia mobile. In quell’occasione e durante la discussione in commissione, il Pd aveva espresso la sua contrarietà proprio sul sito individuato a Sasso Morelli per l’installazione del nuovo impianto", ricostruisce l’ex amministratore.

"Allora, come oggi, la nostra contrarietà non nasceva da un pregiudizio ideologico contro lo sviluppo delle nuove tecnologie e dei sistemi di comunicazione – aggiunge Visani –, ma dalla consapevolezza che si sarebbe potuto individuare un’area meno impattante da un punto di vista urbanistico. Oggi un sentimento di rabbia sta crescendo fra i cittadini della frazione. Con un po’ di buona volontà e con un supplemento di partecipazione e di coinvolgimento della cittadinanza, tutto questo si sarebbe potuto evitare cercando una soluzione migliore. Ma a Imola, l’Amministrazione guidata dai 5 Stelle, un tempo paladini della trasparenza e della partecipazione, è stata un esempio di come si possa predicare bene e razzolare male. E a rimetterci è tutta la politica che, agli occhi dei cittadini, finisce per perdere autorevolezza e credibilità".

Lette le parole di Visani, il Movimento 5 ha preso carta a penna per ribattere per bocca dell’ex vicesindaco Patrik Cavina: "Leggo con stupore quanto affermato dall’ex consigliere comunale Visani in merito all’autorizzazione che l’Amministrazione 5 Stelle aveva dato al piano antenne nel luglio del 2018. A distanza di due anni l’ex consigliere Pd si sveglia e afferma che, secondo il suo parere, serviva coinvolgere la cittadinanza per decidere dove meglio autorizzare l’antenna. È giusto ricordare che il sottoscritto, insieme ad alcuni tecnici comunali e della società Area Blu, organizzarono un incontro pubblico aperto alla cittadinanza, come peraltro previsto dal regolamento Piano antenne (mai accaduto prima del nostro insediamento) nella sala del Consiglio comunale e ben due incontri dedicati proprio nella frazione di Sasso Morelli. Inizialmente l’antenna doveva essere collocata sopra al serbatoio pensile di Con.Ami, ma dopo il Consorzio ci informò che la struttura doveva essere demolita – conclude Cavina –. Da lì ci attivammo per coinvolgere i residenti di Sasso Morelli al fine di trovare una nuova soluzione".