Area Blu, crescono i ricavi della sosta Multe quasi ai livelli pre-pandemia

Incassato oltre un milione di euro dai parcheggi con strisce blu su strada e da quelli a sbarre: +18% sul 2020 . Sono 4.800 le sanzioni inflitte nel 2021: l’anno scorso i verbali erano stati stati 4.200, nel 2019 5.000

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di Enrico Agnessi

Aumentano, ma non tornano ancora ai livelli pre-pandemia, i ricavi della sosta a pagamento in città. Nel 2021 gli incassi su questo versante per Area Blu si sono attestati a 826.735 euro per le strisce blu su strada e a 266.856 euro per quanto riguarda invece i parcheggi a sbarre. Nel complesso, si tratta di un aumento del 18% rispetto al 2020, quando però la sosta a pagamento venne sospesa per più di due mesi nel periodo del primo lockdown. E, come già accennato, siamo comunque ancora a un livello ben inferiore se paragonato al periodo pre-Covid (-17% sul 2019).

Crescono in parallelo anche le multe staccate dagli operatori di Area Blu, che però anche in questo caso non tornano ancora ai volumi di due anni e mezzo fa. Il controllo della sosta a Imola ha infatti registrato, nel 2021, un totale di 4.789 sanzioni emesse per una media settimanale di 134 ore di controllo. Nel 2020 Area Blu si era invece fermata a un totale di 4.223 multe (media settimanale 96 ore di controllo), contro le 5.031 del 2019 e le 5.421 del 2018.

Allargando l’esame al resto delle attività di Area Blu, va sottolineato come anche nel 2021 la società titolare della gestione della mobilità cittadina, del patrimonio immobiliare del Comune, del verde pubblico e dei servizi cimiteriali abbia raggiunto un risultato economico in utile. Un segno più pari a 244.112 euro che è "il quinto consecutivo dopo la fusione con Beni Comuni", rivendicano da Area Blu. E che "consolida ulteriormente la solidità economica e patrimoniale" della Spa "aumentandone il valore per gli azionisti".

I problemi però non mancano. Oltre alle recenti dimissioni del direttore generale Roberto Murru, al quale va trovato quanto prima un sostituto, c’è il tema del caro energia. A inizio 2021, il Comune aveva ipotizzato minori costi per 330mila euro sull’illuminazione pubblica che però "non si sono realizzati", si legge nella relazione di Area Blu. Il venir meno della quota di ammortamento annuale e il ribasso offerto dall’aggiudicatario della gara attualmente in essere hanno tuttavia "effettivamente prodotto una riduzione dei costi sostenuti", mentre "l’incremento sia del numero dei punti luce, quanto del costo dell’energia elettrica, hanno gravato sulla spesa complessiva incrementandola significativamente". In conseguenza di tutto ciò, la spesa per l’illuminazione pubblica nel 2021 ha visto una riduzione dei costi rispetto al 2020 di ‘soli’ 150mila euro circa, rispetto ai 330mila euro preventivati. E "vale la pena di evidenziare – ricordano da Area Blu – come il tema dell’illuminazione pubblica, e più in generale dei costi dell’energia, sembra peraltro destinato ad assumere una criticità ancora più rilevante nel corso del 2022".