ENRICO AGNESSI
Cronaca

Arrivi in crescita ed effetto rincari. La tassa di soggiorno fa boom: vale già oltre 160mila euro

L’assessora Penazzi: "La città è attrattiva non solo per i grandi eventi ma può esserlo tutto l’anno"

Oltre 50mila euro in più, nel primo semestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2022, dall’imposta comunale di soggiorno. Un incremento (da 107mila a 160mila euro) legato all’unione di due diversi fattori: da un lato l’aumento della tassa varato dalla Giunta ed effettivo dal primo aprile; dall’altro una crescita dei pernottamenti nelle strutture ricettive della città nel periodo gennaio-giugno: sia in termini di pernottamenti complessivi (+14,5 per cento rispetto al 2022) che considerando solo quelli assoggettati al pagamento (saliti da 65mila a 77mila). Il tutto nonostante l’annullamento del Gp di Formula uno e, ovviamente, le conseguenze dell’alluvione.

Ne deriva un mini-tesoretto per le casse comunali, che come da regolamento verrà reinvestito dal Municipio in turismo e cultura. Secondo quanto stabilito a inizio 2023 in sede di bilancio di previsione, circa 90mila euro verranno trasferiti direttamente al Circondario per ‘Gestione attività di promozione turismo’. Altri 46mila euro e rotti saranno invece destinati ad ‘Altre spese promozione turismo’. Ma nella ripartizione dei fondi ci sono soprattutto più di 243mila euro destinati alla ‘Manutenzione ordinaria’ dei teatri comunali Stignani (200mila euro) e Osservanza (43.500).

La previsione di bilancio era infatti quella di incassare, dall’imposta di soggiorno, 380mila euro per l’intero 2023. L’aumento dei pernottamenti nel primo semestre, al quale si aggiunge un luglio che è stato particolarmente positivo per le strutture ricettive, rappresenta però un segnale importante in proiezione. E a fine anno potrebbe consentire agli uffici comunali di correggere le aspettative al rialzo di alcune decine di migliaia di euro.

Una piccola consolazione per gli operatori del settore, molti dei quali avevano accolto il balzello (da 1 a 1,50 euro a persona per notte negli hotel a uno e due stelle, Bed&Breakfast, agriturismi e affittacamere; da 1,50 a 2,50 euro per i tre stelle; da 2 a 3 euro per i quattro stelle) tra qualche comprensibile protesta. Nonostante l’imposta sia infatti a carico del turista, l’aumento incide infatti sulla competitività dal punto di vista del prezzo finale della struttura, costretta a far pagare un soggiorno più alto per poi riversare la tassa nelle casse comunali.

"L’aumento dei pernottamenti, e dunque degli introiti dall’imposta di soggiorno, è legato innanzitutto a un trend positivo che si riscontra a livello regionale e in particolare metropolitano – commenta il sindaco Marco Panieri –. Premia un enorme lavoro di marketing territoriale svolto per portare qui i tour operator internazionali, raccontando loro un territorio noto sempre per il suo Autodromo, ma anche per enogastronomia e cultura. Ci stiamo inserendo sempre più come tappa turistica per soggiorni brevi, vogliamo rafforzare i numeri e crescere ancora. Ma ora serve anche un salto di qualità delle strutture alberghiere, che devono essere pronte a rinnovarsi".

Evidentemente soddisfatta dei numeri è anche l’assessore Elena Penazzi. "La crescita c’è e si vede – sottolinea la titolare delle deleghe a Turismo e Autodromo –. Parliamo di dati consolidati e positivi, che dimostrano come Imola sia attrattiva non solo per i grandi eventi, ma possa essere di richiamo 365 giorni all’anno. Ed è questa la strada che vogliamo seguire, offrendo sempre maggiori servizi a chi arriva in città e puntando anche sulle iniziative medio-piccole".