
Imola, 18 novembre 2023 – Hanno fatto irruzione a scuola seminando caos e distruzione. Un assalto in piena regola messo a segno da due giovanissimi, uno dei quali finito nella rete del commissariato cittadino.
E’ la sera di sabato 4 novembre quando scatta l’allarme anti-intrusione del liceo Valeriani. Il sistema di sicurezza è direttamente collegato al cellulare del dirigente scolastico che si reca sul posto per un sopralluogo e, avvertendo dei rumori provenienti dall’interno dell’istituto, avvisa immediatamente le forze dell’ordine. Sul posto, in pochi istanti, arrivano diverse pattuglie del commissariato che circondano l’area con l’obiettivo di cogliere sul fatto i malviventi.
Un piano che funziona perfettamente perché gli agenti, dislocati nei punti strategici del perimetro della scuola, intravedono due ’ombre’ sulla scala anti-incendio. Si tratta proprio dei banditi che, incappucciati, stanno cercando di fuggire dall’esterno della struttura. Il buio aiuta uno dei malviventi che riesce a dileguarsi, mentre il complice, un 16enne di origini marocchine residente a Dozza, finisce nelle mani della polizia che lo denuncia per danneggiamento in concorso e tentato furto aggravato in concorso.
Da ’brividi’ lo scenario che si presenta agli agenti durante il sopralluogo all’interno dell’istituto.
I due malviventi, infatti, hanno danneggiato i distributori automatici di bevande e merendine usando un estintore per mettere le mani sulle monetine e sugli stessi prodotti in vendita. Non contenti, hanno poi cercato di fare irruzione all’interno dell’ufficio del dirigente con la speranza, forse, di trovare altro denaro o dispositivi informatici che avrebbero poi potuto rivendere.
Infine, probabilmente insoddisfatti del bottino racimolato, hanno buttato sedie e quadri a terra distruggendo un computer e un marcatempo.
Danni per svariate centinaia di euro a cui si aggiungono quelli provocati alla porta antipanico dell’aula di informatica, quella utilizzata per fare irruzione all’interno dell’istituto.
Il 16enne, dopo le formalità legate all’identificazione e alla successiva denuncia, è stato riaffidato ai familiari.