Automobilisti truffati da finti assicuratori

La Polizia Locale ha scoperto quattro conducenti ignari di aver sottoscritto per i loro veicoli delle polizze false. Siti già oscurati

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Oltre al lavoro di prevenzione e ai controlli per la sicurezza sul territorio, la Polizia locale continua a sostenere i cittadini vittime di truffe e reati. Nelle ultime settimane, durante i consueti controlli stradali, la Polizia Locale castellana si è imbattuta in quattro casi di automobilisti ignari di aver sottoscritto per i loro veicoli delle polizze assicurative false.

"Si tratta persone che, in buona fede, avevano acquistato online delle polizze Rca, rivolgendosi a siti irregolari, spesso camuffati con nomi simili a quelli di società assicurative realmente esistenti – racconta il comandante Leonardo Marocchi –. Ai numeri di telefono indicati in questi siti rispondono degli abili truffatori che, ottenuto il bonifico, inviano una polizza fittizia. Particolare allarme devono destare il contatto a mezzo whatsapp e la richiesta di pagamento tramite Mooney o Postepay, utilizzando una carta prepagata collegata all’iban del malfattore. Invitiamo i cittadini a fare attenzione e a verificare sempre l’autenticità dei siti: attratti dalle prospettive di risparmio, si rischia di cadere nella rete, di perdere i propri soldi, di guidare senza la copertura assicurativa, di vedersi sequestrare il veicolo e di essere esposti a richieste di risarcimento danni in caso di incidente. Insomma, i rischi sono molto alti. Ben vengano la comodità e la convenienza di fare acquisti online, purché si agisca sempre in sicurezza".

Sono circa 150 i siti irregolari presenti nell’elenco diramato periodicamente dall’Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, molti dei quali comunque risultano già oscurati dalla Polizia Postale. Il primo controllo da fare, per essere sicuri di non incorrere in una frode, è che il sito a cui si intende rivolgersi non sia presente in questo elenco. Inoltre, verificare che l’impresa di assicurazione e l’intermediario a cui ci si rivolge siano iscritti in questi albi. Spesso i siti irregolari sono scarni e con pochi collegamenti e non presentano informazioni obbligatorie come l’indirizzo della sede, recapiti telefonici e postali, compresa la Pec, numero e data di iscrizione al Rui (è l’indicazione che l’intermediario è soggetto al controllo dell’Ivass), tuttavia anche in caso di presenza di questi dati, è bene verificare che non siano falsi. E in caso di dubbi, contattare l’Ivass (www.ivass.it) o la Polizia Locale.

"Noi siamo sempre disponibili a fare queste verifiche – sottolinea Marocchi -, basta chiamare il nostro numero verde: 800 887398".