Imola, il 2020 di Bacchilega: "Famiglie e formazione"

Intervista al presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, che conferma l'impegno per la città: "Più collaborazione per il rilancio"

Fabio Bacchilega, classe 1963, è al timone della Fondazione dal giugno 2016

Fabio Bacchilega, classe 1963, è al timone della Fondazione dal giugno 2016

Imola, 20 Gennaio 2020 - Fabio Bacchilega, dal 2016 presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, avrà sicuramente avuto modo in queste settimane di conoscere e confrontarsi con il commissario prefettizio Izzo... "La Fondazione è un ente che nelle proprie manifestazioni comunicative deve rappresentare terzietà rispetto alle vicende politico amministrative. E’ nostro intendimento ricercare la massima collaborazione ed offrire, oltre agli eventuali contributi economici, le nostre competenze e capacità professionali al fine di costruire tavoli di analisi, confronto e progettualità per soddisfare bisogni e necessità. Una città commissariata ha bisogno di risposte, di decisioni prese con competenza, determinazione e nei tempi giustamente necessari. Con il dottor Izzo abbiamo avuto fin da subito uno stretto rapporto, trasparente e costruttivo finalizzato, in primis, a condividere e a proseguire i progetti già in essere. Sono in corso approfondimenti e ulteriori tavoli da cui potrebbero scaturire nuovi progetti". Il primo incontro? "All’inaugurazione della mostra che quest’anno abbiamo dedicato alla figura dell’imolese Pietro Zuffi (mostra tutt’ora a disposizione della città, ndr) la presenza del commissario prefettizio, a Imola da meno di ventiquattro ore, ha dato sicuramente un immediato e importante segnale di continuità". La Fondazione sostiene da sempre molte delle progettualità comunali. In ottica 2020 quale sarà, in tale direzione, l’impegno della Fondazione con il Comune? "Come negli ultimi anni sono attualmente in corso convenzioni annuali con il Comune di Imola a sostegno sia del consolidato progetto ’Contro la crisi, un concreto sostegno alle famiglie per il diritto allo studio e nell’ambito sociale’, che per la realizzazione del nuovo Museo Archeologico. Oltre a questi contributi già deliberati, saranno esaminate eventuali erogazioni a favore di programmi ed attività culturali: teatro e sua stagione, biblioteca, Baccanale e scuola di musica Vassura Baroncini. Rilevante il progetto relativo alla installazione delle telecamere di sicurezza per l’intero territorio imolese che vedrà in rete tutte le forze dell’ordine". Gennaio è per voi, tradizionalmente, il mese nel quale si chiude la raccolta dei progetti inviati dalle singole associazioni cittadine per il conseguente contributo. "Entro la fine del mese dovranno pervenire le domande di erogazione con la novità della modalità di invio online delle stesse attraverso un nuovo sistema informatico. Il percorso di esame delle richieste di contributo, da parte dell’apposita commissione e delle delibere del Consiglio di Amministrazione, sarà visionabile in ogni momento con opportune credenziali di accesso dagli enti portatori della richiesta per garantire la massima trasparenza e la necessaria privacy. Ci aspettiamo stabilità nel numero delle domande che, da qualche anno, si attestano in oltre quattrocento". Da oltre vent’anni la Fondazione sostiene la straordinaria ascesa cittadina dell’Alma Mater Studiorum... "Sono trascorsi ventidue anni circa dall’inizio di questo progetto e ora il plesso imolese, grazie ai notevoli investimenti degli ultimi anni e al potenziamento della didattica, aspira a divenire un vero e proprio Campus, al pari delle altre realtà universitarie romagnole. Nuovi corsi di studio, nuove discipline, master innovativi, dottorati di ricerca, in avvio con il terzo ciclo voluto e sostenuto dalla Fondazione, con nuove aule, laboratori, e con lo studentato che saranno realizzati all’Osservanza. E’ obiettivo concordato tra Fondazione, Unibo e Società Osservanza quello di iniziare i lavori entro il corrente anno. L’impegno sull’Università rientra, insieme al sostegno a tutti i corsi scolastici del nostro territorio, nel primo settore di erogazione ‘Educazione istruzione e formazione’ che ha visto nel 2019 impegnati circa ottocento mila euro, un valore pari al 25% del totale deliberato". Una sua fotografia sul centro storico tra attività che aprono o chiudono i battenti. "Un impegno su diversi fronti grazie al Centro Studi di Storia del Lavoro e delle Comunità Territoriali e lo Cseti (Centro per lo Sviluppo Economico per il Territorio Imolese, ndr), interni alla Fondazione. Oltre ad una serie di ricerche ed approfondimenti tematici, va sottolineata la costituzione di un tavolo di lavoro, al quale partecipano le diverse associazioni economiche cittadine, il Comune di Imola, i privati proprietari degli immobili ed alcune imprese del territorio, finalizzato alla presentazione di un progetto di riqualificazione del centro cittadino comprendente la galleria e i portici contigui. Abbiamo avviato una importante ristrutturazione di alcuni spazi di Palazzo Sersanti per dotare il centro culturale ‘Gianni Isola’ di una nuova dimensione e visibilità al fine di dare maggiore conoscenza ai cittadini delle nostre collezioni ed alimentare le proposte per il centro storico. Confermata la partecipazione ed il sostegno ad una importante ricerca settoriale condotta da Nomisma". Ci dica tre cose sulle quali punterebbe per il deciso rilancio di Imola in questo 2020. "Aumentare e consolidare la rete di collaborazione tra i vari enti della città ricercando la coesione sociale anche attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti economici e produttivi del nostro territorio. Puntare decisamente sugli aspetti che caratterizzano il nostro Circondario, non tralasciandone alcuno. Non abbandonarci al ricordo dei risultati del passato ma cercare di progettare e costruire un futuro migliore quale obbligo e dovere nei confronti dei giovani di oggi e delle prossime generazioni. Punterei, inoltre, sulle nostre capacità di cittadini con caparbietà e senso critico, rispettosi del passato, ma volenterosi per il bene comune".