Bacchilega: "Circuito, lavori su tribune e torre"

Il presidente del Con.Ami annuncia nuovi investimenti in Autodromo con la F1. "Guardiamo al futuro anche in un periodo di crisi"

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di Enrico Agnessi

La certezza di poter contare sulla Formula 1 almeno fino al 2025 "è tanta roba", secondo il presidente del Con.Ami, Fabio Bacchilega. Una consapevolezza che spinge il Consorzio pubblico, al quale il Comune ha affidato le sorti dell’Autodromo, a investire ancora sull’impianto, nonostante crisi e incertezza. Rifacimento delle tribune (c’è un progetto da 3 milioni) e dell’ex torre Marlboro ("È il simbolo del circuito, ma oggi sembra un po’ un oggetto a sé") per ulteriori 2,5 milioni, senza dimenticare la nuova barriera anti-rumore in via Malsicura.

Presidente Bacchilega, il contratto con il Circus rinnovato per altri quattro anni vi consente di fare qualche ragionamento più in prospettiva sul futuro dell’Autodromo...

"L’intesa appena siglata permette al Con.Ami di programmare al meglio gli investimenti sull’impianto. Si è conclusa una trattativa bella e impegnativa, con tutta una serie di clausole importanti. Però da parte nostra e degli operatori in primis c’è grande soddisfazione. Penso all’albergatore che deve decidere se rinnovare la propria struttura, e ora ha davanti quattro anni di Formula 1. Senza contare il fatto che il Circus serve da traino a tanti altri eventi. E lo dico parlando da chi deve investire sull’Autodromo".

C’è un progetto di riqualificazione delle tribune. Partirete da quello?

"Di cose da fare ce ne sono varie. È essenziale il miglioramento della parte ricettiva del circuito: altri impianti in giro per il mondo hanno aree hospitality che noi non abbiamo. Bisogna accontentare eventuali sponsor che nel fine settimana della Formula 1 ci chiedono sale per le loro riunioni. Credo che anche per quanto riguarda la torre, potendo contare su un contratto quadriennale, si possa parlare di un restyling. Non la vogliamo certo cancellare, è il simbolo dell’Autodromo. Ma oggi sembra un oggetto po’ a sé. E forse potrebbe essere degna di attenzione. Il tutto però senza distogliere l’attenzione dalla sicurezza e dalle tutele per il rumore, opere necessarie per l’equilibrio tra città e Autodromo. Ci sarà da mettere un po’ di cose in fila".

Cosa si può fare, di qui al 24 aprile?

"Il Covid ci aveva già fatto ipotizzare una serie di passaggi nella parte box per tenere divise varie situazioni. I tecnici stanno lavorando all’idea di realizzare passerelle provvisorie, sempre con l’obiettivo di migliorare la ricettività".

Tenere la Formula 1 a Imola vuol dire investire 20 milioni a stagione, due dei quali direttamente a carico del Con.Ami. I Comuni soci sono d’accordo?

"I sindaci sanno che dovranno necessariamente mantenere l’impegno preso con il Governo e gli altri soggetti promotori dell’intesa. È un investimento importante, ma essenziale affinché il contratto venisse firmato. E a differenza del passato non comprende i costi organizzativi".

Bisognerà stare attenti a non sforare come accaduto nel 2021...

"Lo sforamento è stato minore di quanto si è detto. Parliamo di circa 600mila euro, ma sono serviti per raggiungere la conferma di quest’anno".

L’obiezione, per quanto un po’ populista, è facile: perché investire tanti soldi pubblici sulla Formula 1 in un tale momento di crisi?

"La risposta è nelle ricadute economiche per il territorio. Certo, ne beneficeranno alcune categorie in particolare. Ma poi, a cascata, chi vive qui farà sì che possano interessare una porzione di cittadini il più ampia possibile. Non credo che rivivremo i fasti di 20 anni fa, quando si vendevano vivande a ogni angolo, perché oggi è tutto più regolamentato. Però bisogna pensare al futuro. E anche se è un momento triste e particolare, e non si possono certo chiudere gli occhi e festeggiare, dobbiamo sforzarci di guardare avanti".