
Aria di resa dei conti, ieri in Consiglio comunale, sul caso F1. Dopo che i vertici del Circus hanno annunciato...
Aria di resa dei conti, ieri in Consiglio comunale, sul caso F1. Dopo che i vertici del Circus hanno annunciato l’esclusione di Imola dal calendario 2026, l’opposizione ha portato il tema in Aula attraverso una doppia richiesta di comunicazione. E lo stesso ha fatto il sindaco Marco Panieri, intenzionato a far valere le proprie ragioni. Un atto d’accusa, quello del primo cittadino, nei confronti di Fratelli d’Italia ("Non ho capito se giochino o meno per la città") e della premier Meloni: "Le uniche risorse certe per il 2026 erano i 5 milioni della Regione e i 2 del Con.Ami. Poi sono arrivati i 2,5 del ministero dei Trasporti (titolare il leghista Matteo Salvini, ndr) sull’onda dell’entusiasmo per il Gp", le parole del sindaco Panieri, che ha ricordato la lettera inviata a fine maggio al Governo per esortarlo a stringere i tempi sulla trattativa. "Oggi ci sono Paesi che vogliono stare in F1 con cifre che si fa fatica a comprendere – ha rimarcato –. Parliamo di 70-80 milioni, numeri che non ci può permettere se non cambiando schema di gioco e facendo entrare i privati". Tutt’altra musica dai banchi dell’opposizione. "Ha ancora un senso, per il Con.Ami, investire sul circuito anziché fare qualcosa di più utile per il territorio?", ha domandato Renato Dalpozzo (lista civica Cappello). All’attacco, in casa FdI, anche Nicolas Vacchi, tornato ad accusare Regione e Comune di aver "sparato dichiarazioni a effetto senza muovere un dito", e Simone Carapia. Critiche pure da Ezio Roi del M5s, che ha ammonito: "La legge non prevede che un ente pubblico si faccia carico di una gara sportiva professionistica il cui unico scopo è il profitto".
e. a.