Banca di Imola in campo, cinque milioni alle imprese

L’istituto di credito stanzia un apposito plafond per le realtà associate alla Cna. Previsti finanziamenti ad hoc per attività neonate e per ricambi generazionali

Migration

Continua l’impegno di Banca di Imola a favore delle imprese. Dopo aver messo a disposizione risorse per le realtà associate a Confcommercio Ascom, Confesercenti e Confartigianato Assimprese, ora l’istituto di credito presieduto da Giovanni Tamburini e diretto da Sergio Zavatti ha costituito un apposito plafond di complessivi cinque milioni per finanziamenti agevolati a ulteriore sostegno delle imprese commerciali, turistiche e dei servizi nell’orbita della Cna Imola associazione metropolitana.

La convenzione prevede anche speciali finanziamenti destinati alle nuove imprese a tasso zero grazie al contributo dell’associazione di categoria. I mutui chirografari avranno un importo massimo di 25mila euro, con durata triennale, e sono destinati a finanziare le imprese di nuova costituzione iscritte alla Camera di Commercio di Bologna dal 1° dicembre 2021, per sostenere le spese di ristrutturazione dei locali aziendali, arredi, attrezzature e assortimento iniziale di merci e acquisto attività. Per favorire ulteriormente l’avvio d’impresa sono state azzerate le spese d’istruttoria e la penale per l’estinzione anticipata del finanziamento.

Previsti poi per nuove imprese e imprese già esistenti, sempre attraverso mutui chirografari, per ricambio generazionale, investimenti, ristrutturazioni o acquisto attività, finanziamenti fino a un importo massimo di 150mila euro euro, sempre a tassi agevolati e per la durata massima di 60 mesi, da erogarsi agli iscritti di Cna Imola associazione metropolitana e con la possibilità di fruire del servizio Pos a condizioni competitive con la soluzione evoluta Pos#tiamo. Previsti infine anche appositi finanziamenti, con importo massimo di 50mila euro e con durata massima di due anni, per l’acquisto scorte delle attività commerciali, turistiche e dei servizi della Città metropolitana di Bologna.

La Banca di Imola opera con 37 sportelli nelle province di Bologna, Ravenna, Ferrara e Firenze. Nell’ultima semestrale, il bilancio dell’istituto di credito appartenente al gruppo bancario privato e indipendente La Cassa di Ravenna, ha rilevato risultati ritenuti "particolarmente positivi" nonostante gli effetti dovuti alla pandemia da Covid, al conflitto bellico Russia-Ucraina, ad un’inflazione salita attorno all’8% su base annua e i costi obbligatori per i salvataggi di banche concorrenti.

Nel dettaglio, il margine di intermediazione è cresciuto del 2,58% a 20,9 milioni di euro, grazie all’aumento del 24,13% del margine d’interesse e del 4,85% delle commissioni nette. È salito invece del 15,32%, e ha toccato quota 7,706 milioni di euro, il risultato operativo lordo ha portato ad un utile lordo di 4,490 milioni di euro, in crescita dell’85,13% (2,425 milioni di euro al 30 giugno dello scorso anno). E così, al netto della fiscalità vigente, l’utile netto si attesta a 2,993 milioni di euro (+ 85,85%).

In crescita anche la raccolta diretta, che sale a 1.542,3 milioni di euro (+2,65%), mentre quella indiretta si attesta a 2.095,3 milioni di euro, in calo del 5,70%, in quanto "influenzata dagli andamenti borsistici negativi", di cui gestita 1.221 milioni di euro (-1,82%); gli impieghi a sola clientela si attestano invece a 907 milioni di euro (-3,92%).