MATTIA GRANDI
Cronaca

Banco Alimentare. Aiuti a tremila imolesi: "Sostegno essenziale per le fasce più deboli"

L’assessora regionale al Welfare Conti in visita alla sede della Fondazione. I dati imolesi: da via Zello si smistano 600mila pasti per i più bisognosi. Il sindaco Panieri: "Una realtà solidale che merita attenzione e supporto". .

Da sinistra: il sindaco Panieri, il presidente del Banco e l’assessora Conti

Da sinistra: il sindaco Panieri, il presidente del Banco e l’assessora Conti

Nei giorni scorsi l’assessora regionale al welfare, Isabella Conti, ha fatto tappa a Imola per visitare la sede della Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna in via Zello. Insieme a lei c’era anche il sindaco della città, Marco Panieri. Il modo migliore per approfondire sul campo l’attività quotidiana dello stabilimento, che impiega 14 dipendenti ai quali vanno sommati un centinaio di volontari, che dal lunedì al venerdì smista alimenti destinati a 730 associazioni in tutta l’Emilia-Romagna. Il presidio locale, costituito il 18 settembre del 1991, permette di raggiungere circa 130mila persone in difficoltà.

In particolare, a Imola, nel territorio della città e del circondario imolese, sono circa 30 le strutture, le organizzazioni e le associazioni convenzionate che si occupano di oltre 3mila bisognosi. La distribuzione comprende circa 300mila chili di prodotti distribuiti nell’ultimo anno (equivalente a 600mila pasti donati gratuitamente alle persone più fragili della nostra zona, ndr) per un controvalore economico che sfiora il milione di euro.

Un quadro illustrato da Stefano Dalmonte, presidente della Fondazione, che si è soffermato sul ruolo essenziale svolto dal Banco Alimentare nel contrasto alla povertà e nel supporto alla rete sociale regionale. Già, perché quello dell’aiuto alimentare continua ad essere un nodo cruciale per le comunità e per il welfare territoriale. Ma sono ben 21, oggi, le Organizzazioni Banco Alimentare distribuite su tutto il territorio nazionale. Il compito della Fondazione, nata nel 1989 con l’idea di replicare in Italia l’esperienza del ‘Bancos dos Alimentos’ di Barcellona, è quello di definire le linee guida strategiche, con il coordinamento delle donazioni dei soggetti della filiera agroalimentare e gestire il recupero delle eccedenze provenienti dalla produzione agricola, industriale, ristorazione e Grande Distribuzione, oltre ad intrattenere le relazioni istituzionali. Senza dimenticare la definizione dei panieri di alimenti provenienti dal Fondo di aiuti Europei agli indigenti e dal Fondo Nazionale erogati tramite l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura.

Importantissime anche la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare e le altre iniziative che sensibilizzano l’opinione pubblica e le autorità competenti su temi come lo spreco alimentare, la povertà, l’emarginazione e l’accesso al cibo. Per Panieri, che è anche presidente di Anci Emilia-Romagna, la visita è stata l’occasione per dialogare con la Conti su temi come il sostegno sociosanitario, le disabilità scolastiche, il supporto ai centri estivi e altre iniziative di carattere regionale: "Un momento importante di confronto e di ascolto – ha detto il primo cittadino -. Il Banco Alimentare svolge un ruolo essenziale di sostegno alle fasce più fragili delle nostre comunità e rappresenta una rete solidale che merita attenzione e supporto. Come municipio e Anci Emilia-Romagna crediamo fermamente nell’importanza di rafforzare la collaborazione tra enti locali, volontariato e Regione per costruire risposte sempre più efficaci ai bisogni delle persone".

Mattia Grandi