Bici contromano Imola, giungla in centro

Dai viali alle strade interne: in pochi rispettano divieti e sensi unici

Imola, una bicicletta contromano in via Cavour

Imola, una bicicletta contromano in via Cavour

Imola, 15 febbraio 2019 - «Non andare in bici contromano». Rischiano di estinguersi per sempre le eterne raccomandazioni di milioni di mamme italiane. Il motivo è che sono in discussione diverse modifiche al Codice della strada.

Fra queste, la più ‘chiacchierata’ è la possibilità, per i ciclisti, di circolare contromano sulle strade urbane in cui vige un limite di velocità inferiore ai 30 chilometri orari.

A dirla tutta si tratta di un’abitudine piuttosto consolidata, specialmente fra le vie del centro, e basta appostarsi per qualche minuto nelle strade più conosciute per capire quali siano le reali abitudini degli imolesi. Cominciando da via Cavour, è evidente come già adesso tantissimi, in sella alle due ruote, percorrano il tratto – di circa 100 metri – da via Appia fino a via Orsini, in direzione opposta rispetto al senso di marcia.

In poco più di un quarto d’ora a decine auto e furgoni si trovano a dover scansare le biciclette che risalgono la via contromano, chi per arrivare alla pista ciclabile che inizia da piazza Savonarola, chi per risalire – sempre in senso contrario a quello di circolazione – in via Orsini. Una scorciatoia scelta da quasi tutti quelli che arrivano dai viali Andrea Costa e Carducci, complice il dedalo di sensi unici del centro, che li costringerebbe a un giro lungo diversi isolati per allacciarsi alla pista ciclabile.

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«E’ pericoloso – si lamentano molti fra i commercianti in zona –: tante persone sono già state investite proprio in quel tratto».

I dati parlano infatti di 43 ciclisti feriti nei primi nove mesi del 2018, ovvero un consistente 13,5% dei 315 nell’intera Città metropolitana di Bologna. Non pochi, ma, per trovare un decesso, bisogna tornare indietro fino al 2017. Un’altra scorciatoia sulla via Emilia, ben nota ai ciclisti e – per ora – ‘fuorilegge’, è lunga oltre 300 metri, da dove finisce l’area pedonale fino a piazza Mirri.

Trecento metri che, quasi tutti, in bicicletta percorrono contromano, visto che il senso corretto è in direzione del centro.

La modifica al codice della strada è già stata sperimentata in Europa, e secondo gli studi dei ricercatori non comporterebbe un aumento dei rischi per incidenti stradali. Nel caso venisse approvata, dovrà essere il sindaco a dover emanare un’ordinanza e la possibilità di «circolare anche in senso opposto a quello di marcia rispetto agli altri veicoli» verrà segnalata da un pannello. L’incolumità dei ciclisti, ad ogni modo, non è circoscritta alla sola circolazione contromano. Sono proprio loro, spesso, a rischiare grosso lungo viale del Piratello, dove la pista ciclabile è interrotta dalle strade limitrofe, e i veicoli che sbucano all’improvviso rischiando di urtarli.