Bilancio, l’opposizione sale sull’Aventino

Le forze di minoranza non partecipano al voto in Consiglio delle ultime delibere della giunta. L’accusa: "Dibattito compromesso"

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Seduta fiume ieri sera, con opposizione sull’Aventino, per il Consiglio comunale. L’assemblea dell’ente di piazza Matteotti è stata chiamata infatti all’approvazione di ben otto delibere. Documenti in diversi casi urgenti, in quanto collegati al bilancio. E che dunque vanno licenziati entro il 30 novembre.

Oltre ai conti del Municipio, sono stati votati provvedimenti riguardanti il Con.Ami, con l’atteso via libera agli investimenti per l’Osservanza (fondi Pnrr) e per la realizzazione della passerella pedonale in Autodromo, nonché per la riqualificazione della tribuna ecologica della Tosa. C’è stato il rinnovo della convenzione relativa alla Polizia locale del Circondario, con il rientro dei Comuni di Castel Guelfo e Mordano che riporta a nove le amministrazioni associate (manca solo Castel San Pietro).

Al Consiglio comunale non ha preso parte, come accennato all’inizio, l’opposizione. I rappresentanti dei gruppi di minoranza (FdI, Lega, lista civica Cappello, M5s e misto) sono infatti usciti dall’Aula, a inizio seduta, per protesta. E hanno denunciato la "grave compressione del dibattito democratico" da parte della Giunta, cioè lo stesso motivo che aveva portato nei giorni scorsi Rebecca Chiarini (opposizione) ad annullare la commissione Bilancio da lei stessa presieduta a causa del numero di oggetti "a dir poco irragionevole" da discutere. Il tutto "nella speranza, con ogni probabilità mal riposta, che la Giunta, almeno per una volta, rifletta in modo serio sul suo operato tutt’altro che democratico", hanno riferito ieri i gruppi di opposizione in una nota congiunta.

"Siamo perfettamente consapevoli che, rispetto ad altre occasioni, abbiamo avuto tempi di approfondimento, pur regolamentari, inferiori alla prassi – è la replica del vicesindaco Fabrizio Castellari, che ha la delega al Bilancio –. Le motivazioni le abbiamo ampiamente spiegate ai capigruppo: la scelta era tra mandare avanti delibere importanti nei tempi previsti o rinviare di un anno opere fondamentali per la città. E abbiamo ovviamente scelto di privilegiare la prima possibilità".

Enrico Agnessi