Bomba Mordano, è stata fatta brillare a Castel San Pietro VIDEO

L'ordigno ritrovato nella frazione di Bubano è stato fatto esplodere in una cava

Il momento dell'esplosione controllata (IsolaPress)

Il momento dell'esplosione controllata (IsolaPress)

Mordano (Imola), 10 aprile 2019 – L'urlo liberatorio è arrivato. Dopo oltre settant'anni di 'prigionia' nella campagna di Bubano l'ordigno da 500 libbre ritrovato in una cava della lattoneria Wienerberger questa mattina è stato fatto brillare intorno alle 11,30. E' iniziato intorno alle 7, il trasferimento dalla piccola frazione del comune di Mordano fino alle cave di sabbia di Castello, nel cuore della bassa bolognese. L'ordigno di fattura americana, disinnescato nella giornata di domenica, è stato caricato su un carro del Genio militare ferrovieri (FOTO) e portato in loco per l'esplosione definitiva. Sul posto era già stata scavata una buca della profondità di circa 5 metri. L'ordigno da quasi 250 chili è poi stato calato nella fossa preparata dai militari, circondato da cariche di tritolo e infine ricoperto con il terreno fangoso dell'area per soffocare la detonazione.

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Circa 300 metri, questa volta, il raggio della danger zone, all'interno della quale – almeno – per qualche minuto, vista l'ordinanza emessa dal Comune, si sono dovute fermare tutte le attività. Impressionante, anche in questo caso, il dispiegamento di forze, infatti, oltre ai sei uomini del Genio ferrovieri di Castelmaggiore, erano presenti anche, con due mezzi, il Vigili del Fuoco di Imola, la Croce rossa militare, l'Arma dei Carabinieri, la Polizia municipale, la Polizia Locale e la Polizia stradale, tutte forze dell'ordine impegnate nel controllo del perimetro di sicurezza.

Il countdown e l'esplosione. Come già detto, intorno alle 11,30 la bomba, contenente oltre 100 chili di esplosivo ad alto potenziale è stata fatta esplodere. Una colonna di detriti si è alzata in cielo per decine di metri, la terra ha tremato, e, per un attimo, è stato come se tutto si fosse fermato ad ascoltare il rumore dello strumento di morte vecchio di settant'anni. Era presente anche il sindaco di Mordano, Stefano Golini, che anche domenica scorsa aveva seguito l'operazione di rimozione delle spolette dalla bomba da aereo con grande attenzione. Di quella bomba ora rimane solo il ricordo, e il grande cratere di circa sei metri, scavato dalla forza dell'esplosione.