Boom Baccanale, l’idea: "Anteprima a primavera"

La proposta di Benni (Arialco) dopo il successo della manifestazione: "Una finestra fra aprile e maggio, quando si scopre il tema"

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di Mattia Grandi

Il Baccanale ha messo tutti d’accordo. E il bilancio sul rettilineo finale è stato più che positivo. Una manifestazione che ha riscosso consensi anche oltre i confini imolesi e circondariali. Un format calamita. Numeri alla mano, infatti, sono state tante le persone che hanno approfittato della rassegna enogastronomica autunnale per vivere una serata di gusto. Un’esperienza che i ristoratori hanno elaborato con lo stesso spirito della prima volta. Qualcosa di magico. Un elisir di eterna giovinezza a dispetto di quella genesi targata 1985.

"Tutti soddisfatti, addetti ai lavori e clienti – analizza Raffaele Benni, presidente dell’Arialco che raggruppa ristoranti e alberghi del territorio imolese –. Un tema azzeccatissimo capace di coniugare patrimonio storico e culturale del territorio alla rinomata tradizione enogastronomica. Una felice intuizione su suggerimento dello storico Massimo Montanari".

Con un unico neo: "Sembra quasi un paradosso, ma la concomitanza di altri eventi di richiamo (come le Finali Mondiali Ferrari in autodromo, ndr) non ha permesso di soddisfare tutte le richieste pervenute – continua Benni –. In futuro, per quanto possibile, sarà un elemento che bisognerà tenere in considerazione".

E si fa largo un’idea, come spiega il presidente di ristoratori e albergatori: "Una finestra primaverile come anteprima dedicata al Baccanale. Più o meno è il periodo in cui viene sdoganato il tema della rassegna. Sarebbe interessante costruire una proposta per far collimare le esigenze degli operatori al piacere della clientela".

Uno spunto che stuzzica i ragionamenti di Mirco Galassi dalle sale del ristorante Molino Rosso: "Perché no – risponde –. E si potrebbe valutare una modalità utile per celebrare tutte le stagioni. Il Baccanale è un’opportunità di richiamo che scalda sempre il cuore della gente".

Promossi a pieni voti anche i ‘Ripieni’, il tema di quest’anno. "Rispetto ad altri temi adottati in passato, abbiamo avuto più margine di manovra per elaborare i menù – precisa Galassi –. Tre fine settimana lunghi e impegnativi per affiancare proposte ricercate, e preparate con ingredienti ad hoc, al resto della nostra offerta gastronomica".

Pollice in alto anche per Ondina Bassi dell’Antico Tre Monti: "Il Baccanale è andato bene, anche se sono lontani i picchi di affluenza degli anni d’oro – osserva –. Molte persone hanno prenotano appositamente per gustare le pietanze inserite in rassegna".

E il periodo di svolgimento della manifestazione non si tocca. "Lo trovo giusto e ormai consolidato – chiosa –. I ripieni? Un test piacevolissimo tra i fornelli della cucina", chiude Bassi.

Sorride anche Orazio Galanti all’ingresso della sua Hostaria 900: "Siamo molto soddisfatti, ce ne fossero di rassegne come il Baccanale – scherza –. Per tante persone ha rappresentato davvero uno stimolo in più per uscire di casa e andare a cena al ristorante. Per noi, invece, la possibilità di ampliare la clientela. I frequentatori abituali, infatti, hanno optato per il menù alla carta". Tutto bene, insomma. E sulle eventuali novità si può discutere: "Il tema è stato laborioso ma bello – conclude Galanti –. Ipotesi Baccanale a primavera? L’importante è non inflazionare il format".