Boom di Fd’I, ma il Pd resta primo partito

Lo schieramento della Meloni vola dal 3 al 20% in città, i dem sono 10 punti avanti. Il M5s crolla al 12%, il Terzo polo precede la Lega

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Il previsto boom di Fratelli d’Italia, che vola al 20,43% (era sotto il 3% alle elezioni politiche del 2018); il Pd ancora primo partito cittadino con il 31,90% dei voti, in linea con quattro anni e mezzo fa. E poi: il pronosticato crollo del M5s (dal 28,47% all’11,77%), mentre il neonato Terzo polo (Azione-Italia viva) è in realtà la quarta forza politica a livello locale con l’8,69% dei voti davanti a Lega (che frana dal 14,65% al 5,94%) e Forza Italia (giù dall’8,77% del 2018 al 4,62% di ieri).

È questo, quando alle 2 di notte sono state scrutinate 15 sezioni su 62 per il Senato (il dato relativo alla Camera è più indietro), il quadro che restituisce la tornata elettorale per le Politiche di ieri in riva al Santerno. Un affresco che, come spesso accade, in città è diverso rispetto da quello nazionale.

A partire dal dato dell’affluenza, superiore alla media del resto del Paese (64%) e a quella regionale (71,75%), ma in forte calo rispetto al 4 marzo 2018. Quattro anni e mezzo fa a Imola si recò alle urne il 79,52% degli elettori contro il 73,59% di ieri. Nel circondario, numero di votanti particolarmente alto a Mordano (76,64%), Castel San Pietro (76,54%) e Fontanelice (76,18%), mentre Castel Del Rio è l’unico comune dei dieci del territorio a scendere sotto il 70% dell’affluenza (68,15%).

Tornando a Imola, lunghe code in molti seggi soprattutto nella prima parte della giornata, come del resto era accaduto anche nel 2018, non per la maxi-affluenza che non c’è stata ma per l’utilizzo del sistema anti-frode già sperimentato con esiti analoghi quattro anni e mezzo fa.

Sempre per quanto riguarda il Senato, in virtù dei dati di cui sopra, almeno a livello imolese Pier Ferdinando Casini (coalizione di centrosinistra) è avanti nel testa a testa contro l’alfiere del centrodestra, Vittorio Sgarbi. Il dato imolese, da integrare con quello del resto del collegio, lo vede infatti in vantaggio per l’ingresso a Palazzo Madama con il 40,82% dei voti contro il 31,86% di Sgarbi. Nel proporzionale, invece, sono altissime le chance di rielezione dell’ex sindaco Daniele Manca al Senato con il Pd alle spalle della capolista Sandra Zampa. Per quanto riguarda poi la Camera, sempre partendo dai dati citati all’inizio e non prevedendo grossi scostamenti rispetto alla corsa per Palazzo Madama, nel collegio uninominale è facile ipotizzare Angelo Bonelli (centrosinistra) davanti a Benedetta Fiorini (centrodestra). Poi Lorenza D’Amato (M5s) e Mara Mucci (Terzo polo). Nei listini del proporzionale, invece, il leghista Gianni Tonelli aspetta buone notizie anche per la probabile elezione di Vannia Gava, che lo precede nel listino del Carroccio, in uno degli altri due collegi nei quali era candidata.

"Un grande successo anche a Imola frutto della coerenza dei nostri valori e della concretezza delle nostre proposte", esulta Nicolas Vacchi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune e coordinatore del partito di Giorgia Meloni per il circondario.

Enrico Agnessi