Borgo, moria di attività Crollo del 14% in tre mesi

Record di chiusure dall’inizio dell’anno, già 57 le serrande abbassate. Aumentano gli esercenti che cercano spazi per trasferirsi in via Matteotti.

Borgo, moria di attività  Crollo del 14% in tre mesi

Borgo, moria di attività Crollo del 14% in tre mesi

"Non voglio certo essere ricordato come il sindaco che ha fatto morire il borgo". Così Fausto Tinti si espresse due anni fa in consiglio comunale in sede di presentazione del bilancio, assicurando sforzi e misure per rilanciare il commercio del centro storico nel difficilissimo periodo della post pandemia, garantendo dunque un futuro alle attività della parte alta della città e, appunto, anche della parte bassa, quella del borgo. Ebbene, i dati pubblicati nei giorni scorsi dalla Camera di Commercio ed elaborati poi da Confesercenti dipingono un quadro che, purtroppo, per Castel San Pietro, non lascia grande spazio a interpretazioni. Il commercio è in caduta libera, e la situazione rispetto al 2022 si è pesantemente aggravata. Il 31 dicembre dell’anno passato, infatti, gli esercizi commerciali attivi nel territorio erano 402. Ebbene, in meno di quattro mesi, sono diventati 345. In neppure una stagione, insomma, si sono spente 57 vetrine, con una riduzione in percentuale del 14,5%. Un’emorragia che, peraltro, dura da tempo. Tra le ultime vittime, in ordine di tempo, c’è il negozio che vendeva materiale elettrico sotto il portico di via Cavour, e che evidenzia e certifica un problema nel problema. Nel borgo, ormai da anni, i negozi chiudono. E se non chiudono, cercano spazio per trasferirsi nella parte ‘alta’, in via Matteotti e nelle vie limitrofe. Come hanno fatto, negli anni, Galletti Abbigliamento, Camomilla, l’edicola che si trovava in via Cavour, solo per citare alcune attività. Chi resta e resiste nel borgo, dove hanno chiuso tra gli altri un bar e due alimentari, sono soprattutto attività storiche (un paio di esempi, la Ferramenta Parenti e l’Ottica Prandini). Una situazione drammatica alla quale, di fatto, non sono stati trovati rimedi in questi ultimi anni. Rivelatore, in questo senso, il ‘caso’ dell’ascensore che avrebbe dovuto collegare parcheggio dell’ospedale, il più capiente in città e recentemente ulteriormente ampliato, e centro storico. L’attuale amministrazione era certa di arrivare a dama in questo secondo mandato, e c’era anche una data di fine lavori: dicembre 2021. L’accesso agli atti effettuato nelle ultime settimane da un consigliere di minoranza ha fatto emergere una verità distante dai desiderata della giunta: "Non esiste, al momento, neppure un progetto dell’ascensore", ha lamentato, promettendo un’interpellanza. Claudio Bolognesi