Bretella Imola, spunta anche un piano C

Minorchio: «Mettiamo al sicuro i soldi della Città metropolitana»

L’assessore ai Lavori pubblici Massimiliano Minorchio

L’assessore ai Lavori pubblici Massimiliano Minorchio

Imola, 15 marzo 2019 - I rapporti sempre più tesi tra Governo e Autostrade, l’incertezza sul futuro della concessione e dunque dell’allargamento della A14, spingono il Comune a correre ai ripari per mettere in sicurezza almeno una parte dei finanziamenti destinati al completamento dell’asse attrezzato, collegato appunto alla realizzazione della quarta corsia autostradale. E così, dopo aver ormai accantonato il progetto originario da 18 milioni, aprendo alla ormai celebre Bretellina meno impattante e costosa, ecco il piano C: ultimare l’opera a stralci.

«E’ stato fatto un cronoprogramma con la Città metropolitana per i loro 3 milioni di euro – spiega in commissione l’assessore ai Lavori pubblici, Massimiliano Minorchio, in riferimento alla quota di fondi in carico appunto all’ente bolognese in base agli accordi sottoscritti nel 2017 –. E stiamo valutando come poterli utilizzare indipendentemente dallo stanziamento da parte di Autostrade (i 18 milioni, ndr), visti i problemi che ci sono attualmente, dopo il crollo del ponte Morandi, nei rapporti istituzionali tra governo e Autostrade».

Per il momento, Minorchio parla di «rallentamenti che non dovrebbero prolungarsi più di tanto». Ma più in prospettiva, «per non rischiare di perdere i tre milioni, abbiamo già incontrato la Città metropolitana – racconta l’assessore – per trovare una soluzione per poterli utilizzare, probabilmente stralciando in due momenti differenti i lavori». In pratica, ci sarebbe «una prima fase in cui utilizzeremo i soldi della Citta metropolitana – illustra Minorchio in commissione –, per poi completare l’opera con quelli di Autostrade». Il tutto «mettendo al sicuro quei tre milioni – rimarca l’assessore – e far sì che non vengano persi in caso di ritardo da parte di Autostrade». Un ritardo che in questa fase, secondo Minorchio, è almeno in parte «fisiologico», dal momento che «ci sono degli elementi sovraordinati».

Nel piano delle opere pubbliche del Comune, intanto, il completamento della Bretella rimane previsto al 2020. Ed è strettamente collegato a un altro tormentone della viabilità cittadina: quel nuovo ponte sul Santerno che la Giunta sogna di poter realizzare proprio attraverso i soldi (sempre che Autostrade sia d’accordo a dirottarli su un’altra opera) risparmiati grazie alla Bretellina.

Per il nuovo ponte, il piano delle opere pubbliche prevede al momento uno studio di fattibilità da 100mila euro. Uno studio, questo, che «può aspettare», secondo Carmen Cappello (Imola guarda avanti). La civica di centrosinistra chiede infatti alla Giunta, tra le altre cose, di intervenire per risistemare piazza Mozart, nel quartiere Pedagna. «Lì c’è una situazione di pericolo che viene ignorata da anni – incalza la Cappello –. E non si può più aspettare». Sul punto, Minorchio si dimostra sensibile: «Interverremo con l’avanzo di bilancio che sbloccheremo a giugno, ma senza eliminare lo studio sul nuovo ponte, che per noi resta un’opera altamente strategica».