Caldo record, a Imola slitta il via libera ai termosifoni

Il sindaco Panieri firma l’ordinanza che rinvia l’accensione del riscaldamento al 2 novembre: "Una scelta di buon senso"

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Anche Imola, così come il resto del circondario e diversi altri comuni dell’area metropolitana di Bologna, compreso il capoluogo, ha deciso di rinviare l’accensione dei termosifoni da sabato 22 ottobre a mercoledì 2 novembre. Il sindaco Marco Panieri ha emanato ieri un’apposita ordinanza in tal senso.

"Viste le temperature di questi giorni, è una scelta che si può compiere con buon senso e senza preoccupazione – osserva il primo cittadino –. Infatti rappresenta un tassello ulteriore per un quadro di risparmio energetico non indifferente nella fase che stiamo attraversando oggi e, inoltre, l’ordinanza rafforza l’attenzione dell’amministrazione per la tutela e la qualità dell’aria respirata. Perché gli impianti termici a uso civile costituiscono una rilevante, anche se non la principale, fonte di emissioni elementi di inquinanti atmosferici".

Nell’ordinanza del Comune, in ogni caso, si chiarisce che il posticipo dell’accensione degli impianti avviene "fatti salvi ulteriori provvedimenti in caso di rilevanti variazioni meteorologiche".

Va detto che, dopo giorni di temperature ampiamente sopra la media del periodo, la giornata di ieri è risultata particolarmente calda. Dopo una mattinata fresca, la colonnina di mercurio è iniziata a salire in maniera costante ma inesorabile. Al pomeriggio si sono toccati addirittura i 25 gradi. E non era raro imbattersi in persone a passeggio per la città in maniche corte.

Le anomalie di questo pazzo ottobre non sono però finite. Fino a domenica e per tutta la prossima settimana si annunciano temperature decisamente più alte del normale, con possibilità di raggiungere i 26 gradi. Il tutto in assenza di piogge.

Al di là del fatto di avere tante giornate soleggiate a disposizione per stare all’aria aperta, una pacchia soprattutto per i bambini all’uscita di scuola, l’unica nota davvero positiva in mezzo a tanti timori legati al cambiamento climatico è quella di avere tra qualche settimana bollette un po’ meno salate del previsto.

L’accensione del riscaldamento posticipata di almeno dieci giorni rispetto al periodo tradizionale consente infatti di risparmiare sui consumi di gas. Un aspetto non banale, considerati gli arcinoti rincari che stanno mettendo già oggi in enorme difficoltà famiglie e imprese. Inoltre, le previsioni di un inverno poco rigido allentano le tensioni sul prezzo della materia prima. Ormai da diversi giorni il prezzo del gas è in calo in Europa e si attesta sui minimi da oltre quattro mesi grazie al clima mite e agli ampi stoccaggi che attenuano le preoccupazioni sulla scarsità dell’offerta. I siti di stoccaggio del gas nel Vecchio Continente sono pieni per oltre il 92% e il tasso di stoccaggio della Germania ha raggiunto il 96% al 16 ottobre. Inoltre, i Paesi continuano ad annunciare misure per affrontare la crisi energetica in corso. Le proposte che la Commissione europea mette sul tavolo per fare fronte alla volata dei prezzi del gas sono un price cap per le transazioni al Ttf di Amsterdam (con un interruttore contro i picchi giornalieri), un nuovo indice per il Gnl, acquisti congiunti obbligatori, maggiore solidarietà tra gli Stati, più liquidità alle aziende energetiche e ulteriore riduzione della domanda.