Imola, con il cane in ospedale il giorno di Natale. "Da allora Carletto è migliorato"

Storia di Natale con regalo in Medicina B: Marta porta il beagle Tina in visita all’amico ricoverato, che si commuove

Marta con gli amici e i parenti tiene in braccio il beagle Tina che saluta Carletto

Marta con gli amici e i parenti tiene in braccio il beagle Tina che saluta Carletto

Imola, 29 dicembre 2019 – Vedere quella cagnolina leccargli il viso, e vedere lui piangere ha fatto scoppiare in lacrime tutti. E’ successo a Natale, all’Ospedale Nuovo. Approfittando della procedura (complessa, ma percorribile) che permette di fare entrare un animale nelle corsie d’ospedale, il 25 dicembre il paziente Fortunato Raffini, detto Carletto, ha potuto emozionarsi nel vedere l’amata Tina, beagle femmina, arrivare fin sul suo letto per ‘baciarlo’.

Un regalo bellissimo, una storia bellissima, che si è sviluppata tra Imola e Fontanelice. La racconta Marta Zuffa, per anni titolare di un chiosco di piadine in città e ora invece titolare di un laboratorio che produce piadine a Fontanelice. "Conosciamo Carletto da sempre – spiega – Era mio cliente a Imola, e poi pian piano è diventato un amico di famiglia. Arriva da Imola a Fontanelice in corriera. E’ buono, riservato, disponibile. A casa da me si era abituato ad uscire con i miei cani, Mela, che è la mamma, e Tina, la figlia di 5 anni. Due beagle. Carletto ha avuto problemi di salute, negli anni, e quasi due settimane fa ha avuto un guaio serio. Gli ho praticato un massaggio cardiaco per un arresto cardiaco (Marta è volontaria dei Vigili del fuoco e conosce le tecniche di rianimazione, ndr), e da lì è stato poi ricoverato a Imola".

Il fatto è che a causa del malore Carletto era caduto, battendo la testa, e nei giorni seguenti faticava a riconoscere gli amici. "La vigilia di Natale volevo portarlo fuori dalla camera, e lì per lì gli ho fatto vedere un video di Tina, sul telefonino. Mi è parso che sorridesse... – prosegue Marta – Così ho deciso di portargli Tina". 

E qui è partita la missione. "Sono andata in direzione sanitaria, per avviare la procedura necessaria – prosegue Marta – Occorrevano tutti i certificati veterinari di Tina, l’assicurazione di famiglia, l’attestazione che il cane ha il microchip, poi alla fine occorre l’ok del medico di reparto che ha in carico il paziente. Siamo riusciti a fare tutto, e il 25 dicembre ci siamo presentati in ospedale, tutti con il berretto di Babbo Natale in testa. Siamo stati accolti da un inserviente che ci ha detto che aveva paura del cane: ‘Non si preoccupi’, gli abbiamo detto sorridendo. Intanto Carletto era stato messo nella sala d’attesa, senza altre persone, come da procedura. Siamo entrati....".

E giù lacrime di felicità. Il paziente li ha riconosciuti, è stato leccato in viso da Tina. "Ogni 24 ore – sottolinea Marta – l’ospedale ci informa sul suo stato di salute. Un infermiere ci ha detto che secdondo lui, da quando gli avevamo portato il cane, Carletto è migliorato. E poi ora vuole sempre vedere il video che abbiamo girato al momento della visita".

La procedura dell’Ausl è in vigore dal 2015. L’Azienda prevede un percorso obbligato per questo tipo di visite, e si sceglie un luogo preciso, senza altri pazienti, per fare svolgere lì l’incontro. Il luogo, inserito nel cosiddetto percorso dello sporco, viene poi igienizzato. In ultima battuta, il permesso definitivo è in capo al medico del reparto.

"Noi ringraziamo la Direzione sanitaria, tutt o il reparto di Medicina B, i veterinari Tampieri e Malfatti che hanno stilato i certificati", chiosa Marta Zuffa. Con lei in missione c’erano la figlia Sara, la sorella Mara, il fidanzato Maurizio, la sorella Monica, il fratello di lui Franco e Sara, un’altra amica. Tutti insieme per Carletto. Per un regalo di Natale indimenticabile che in poche ore ha totalizzato 130 condivisioni e quasi 900 like sulla pagina Fb di Marta.