Imola, cantiere abbandonato. "Noi, ostaggi di abusivi, topi e bisce"

Via Pellico, la rabbia dei residenti. "Vediamo tapparelle alzarsi nel palazzone che dovrebbe essere disabitato"

Caterina Marfisi indica il cantiere abbandonato a inizio 2018

Caterina Marfisi indica il cantiere abbandonato a inizio 2018

Imola, 1 ottobre 2019 - La finestra di fronte. Uno stabile abbandonato, tapparelle che si alzano e si abbassano nel bel mezzo di un cantiere senza vita. Il copione è perfetto per raccontare una storia dalle tinte ‘noir’. C’è persino la scenografia in via Silvio Pellico, ai margini del quartiere Campanella, dove i residenti da anni devono fare i conti con due palazzi in costruzione, «abbandonati da tempo immemore». Ma non si tratta solo di degrado, incuria e materiali edili abbandonati: «riceviamo visite a tutte le ore del giorno – spiega una residente, Caterina Marfisi -. C’è chi usa lo scheletro di uno dei due stabili in costruzione per scaricare macerie e rifiuti speciali. L’altro palazzo, già in piedi ed esternamente quasi completo, dovrebbe essere sigillato e ancora non agibile. Ogni tanto però capita di vedere le tapparelle che si alzano e si abbassano, segnali preoccupanti visto che il cantiere è fermo ormai da un anno. Noi abbiamo bisogno di risposte».

I residenti insomma sono spaventati, dicono di aver già «ricevuto diverse visite dai ladri fino al terzo piano», tanto che all’esterno del loro palazzo hanno installato protezioni per coprire i tubi del gas, usati (secondo loro) dai topi d’appartamento per accedere ai balconi. Ma la storia quando inizia? Fra il 2006 e il 2009 vengono completati cinque palazzi residenziali ognuno composto da circa 20/22 unità abitative, compresi tra la ferrovia e via Goito. «Pian piano le case si riempiono, ma, complice la crisi di mercato delle vendite immobiliari – aggiunge Marfisi –, le ulteriori due costruzioni previste subiscono rallentamenti. Dopo varie riprese e fermi, il cantiere viene definitivamente abbandonato a febbraio 2018. Smontata la gru, il personale della ditta costruttrice ci confermò che si sarebbero fermati definitivamente».

Oggi lo scenario è quello di uno stabile - come detto - praticamente completo, affiancato da un altro le cui fondamenta sono solamente abbozzate. Poco distante la rampa dei garage interrati privi di ogni sbarramento. Parallelamente, «anche l’urbanizzazione promessa dai costruttori (parcheggi, marciapiedi, illuminazione, un parco pubblico) non è mai stata completata».

Ma il vero problema qual è? I residenti non sono ovviamente rimasti con le mani in mano, e, visto il sospetto di abusivi, e la sospetta scarsa salubrità dell’aria (considerando i materiali importanti depositati e le diverse «sacche» di umidità) hanno chiesto aiuto al loro amministratore di condominio. A maggio arriva il sopralluogo di Ausl, nel cui verbale viene dichiarato come il cantiere sia «abbandonato, e di facile accesso per chiunque con il pericolo anche di infortuni, oltre all’effettiva proliferazione di zanzare, topi e bisce».

Dopo l’ispezione viene inviata una comunicazione al responsabile Servizio di pianificazione, edilizia privata e ambiente con indicati i provvedimenti, che il responsabile giuridico del cantiere e delle aree indicate avrebbe dovuto adottare entro 7 giorni dalla ricezione della comunicazione. «Per l’ennesima volta – conclude Marfisi –, sono trascorsi oltre due mesi, nessuno ha provveduto a controllare che le richieste venissero esaudite e nulla è cambiato. A questo punto vogliamo una risposta concreta, per sapere che ne sarà di questo cantiere senza fine».