Degrado Imola in via Pellico, il cantiere si sblocca

Dopo ordinanze comunali, sopralluoghi e diffide, la proprietà annuncia il nuovo avvio dei lavori

Una residente della zona indica lo spettacolo di incuria che si apre sotto la sua finestra

Una residente della zona indica lo spettacolo di incuria che si apre sotto la sua finestra

Imola, 7 ottobre 2019 - «L’ultima dichiarazione ufficiale della Ditta proprietaria pare sbloccare la situazione di stallo in cui versa il cantiere». Così, facendo riferimento alla Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) presentata il 24 settembre scorso dal costruttore che aveva lasciato a metà le opere edili in via Silvio Pellico, il Comune di Imola ha risposto a quanto segnalato, il 1° ottobre, sulle pagine del Carlino.

E la situazione in questione, fatta di lavori bloccati e ripresi più volte e definitivamente cessati, poi, nel febbraio del 2018, è di quelle complicate, visto che al degrado rappresentato dal cantiere abbandonato si era anche aggiunto, lo scorso maggio, un sopralluogo dell’Asl che certificava «pericolo di infortuni» e «proliferazione di zanzare, topi e bisce».

Una giungla urbana di incuria e seri rischi per la salute dei residenti, insomma, frutto indigesto di una crisi del mercato immobiliare che aveva frenato, dopo l’edificazione di cinque palazzine residenziali tra il 2006 e il 2009, l’ulteriore sviluppo urbanistico previsto nell’area di via Pellico.

Recessione o meno, però, il Comune afferma, in una nota, di non essere rimasto a guardare e, dopo l’ultimo e (si spera) decisivo sviluppo, elenca i tentativi messi in campo per contenere e riparare i danni. A partire, si sottolinea, dall’ispezione dei tecnici comunali alla quale seguì, in data 15/3/2018, una diffida ufficiale, che intimava alla proprietà di «eseguire il ripristino della rete di recinzione del cantiere rotta in taluni punti, in modo da evitare accessi incontrollati» e, parallelamente, di procedere alla «pulizia e bonifica dell’area dalla vegetazione». Il 1° aprile di quest’anno, poi, a seguito di sopralluogo della Polizia Municipale, è arrivata un’ordinanza poi reiterata il 18/7/2019, a seguito della verifica dell’Asl.

Tali ordinanze, alla cui mancata ottemperanza sono seguite «le sanzioni amministrative previste dalla legge», prescrivevano ancora la messa in sicurezza della recinzione di cantiere e la pulizia dell’area, oltre «all’esecuzione di trattamenti di disinfestazione e al posizionamento di sistemi di monitoraggio della presenza di topi». A questo, infine, si è aggiunta la corrispondenza tra il Comune e la ditta, «che scrive di fallimenti di ditte incaricate dei lavori e della pulizia, da sostituire, senza tuttavia indicare i tempi». L’amministrazione, del resto, «in queste situazioni non ha i presupposti per intervenire in via generale con risorse pubbliche, ma, con la stessa determinazione usata qui, continuerà ad agire perché tali criticità trovino una positiva soluzione».