Caro bollette, il municipio si spegne Le aziende: "A rischio la ripresa"

Coro unanime delle associazioni di categoria: "Ora sistemare le distorsioni del mercato internazionale"

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di Mattia Grandi

Non c’è luce in fondo al tunnel. E con l’illuminazione del municipio che si è spenta ieri sera, simbolicamente, contro il caro bollette il buio è ancora più pesto. Una criticità che travolge famiglie, imprese e amministrazioni. "Le bollette che gli imprenditori ricevono confermano la gravità della situazione – sentenzia Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Bologna Metropolitana –. A rischio non solo la ripartenza, ma anche la tenuta di molte attività". Numeri alla mano, un quadro a tinte fosche. "I piccoli artigiani e i commercianti hanno costi di esercizio con incrementi anche superiori al 50% – continua –. Molti riducono la loro dipendenza energetica con sistemi di autoproduzione. I provvedimenti governativi saranno un palliativo, senza mettere mano alle distorsioni del mercato internazionale. Si rischia di usare gran parte delle risorse del Pnrr per tamponare gli aumenti".

Marco Gasparri, presidente della delegazione imolese di Confindustria Emilia e alla guida del Tavolo di coordinamento delle organizzazioni imprenditoriali del territorio, non usa mezzi termini: "Situazione grave e complessa – ragiona –. Ci sono aziende che hanno visto moltiplicare per cinque i costi nel parallelo con lo stesso periodo dello scorso anno. Un quadro che riguarda tutte le realtà dotate di impiantistiche". Non solo: "Il livello di agitazione potrebbe incidere in modo significativo sulla mancata produttività del primo quadrimestre mettendo a repentaglio i bilanci – prosegue -. C’è chi ha scelto di ridurre la capacità produttiva della propria linea per contenerne i consumi. Altri optano per turni di lavoro solo notturni o si concentrano sulle commesse più redditizie. In molti chiedono class action". E ancora: "Il nostro è un territorio votato alle fonti rinnovabili ma ancora legate ai combustibili tradizionali – conclude –. Non c’è solo l’emergenza Covid, ma anche quella dell’energia. Paghiamo scelte sbagliate del passato". Fissato, intanto, per il 17 l’incontro del tavolo delle imprese con Hera.

Parla chiaro anche Luca Palladino, presidente di Cna Imola: "Il caro energia, e la situazione economica dovuta all’emergenza sanitaria, mette in crisi tutto il mondo delle imprese – analizza –. Grandi o piccole non fa differenza. Un fattore che frena la crescita e rende difficile investire sul proprio futuro. Indispensabile il sostegno da parte della Regione e delle amministrazioni locali – sottolinea –. Chiediamo un intervento per contenere in modo significativo la pressione fiscale. Occorrono azioni strutturali, non agevolazioni temporanee". Per Sabina Quarantini al timone di Confesercenti Imola. "i costi sono più che raddoppiati in un anno e le famiglie ridurranno i consumi con effetti negativi su commercio e ristorazione – specifica –. Durissima la gestione quotidiana delle attività e l’agognata ripartenza. Servono interventi seri e mirati. Confesercenti Nazionale attraverso il proprio consorzio Innova Energia, ha concluso da tempo trattative con i maggiori fornitori sul mercato libero dell’energia – chiosa –. Garantiti prezzi bloccati e vantaggiosi per il 2022".