Carrera, il grande ritorno di Manolo "Pronto a mettermi al volante"

Mingotti alla Mora dopo 25 anni: "Qui per aiutare i giovani, ma se ci sarà bisogno mi farò trovare preparato"

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Come se il tempo non fosse mai passato. Quasi cinque lustri dopo, di nuovo alla guida della sua Nera, e che nel frattempo sia ‘diventata’ Mora di nome è solo un trascurabile dettaglio. Di fatto per Manuele Mingotti, ‘Manolo’ per tutti quelli che vivono (da attori o spettatori) di Carrera, quella del 2022 potrebbe davvero essere l’edizione più emozionante di una vita. E dire che di edizioni ne ha vinte, Manolo. "Undici – rivendica correggendo chi ha meno memoria –, tra coppa Terme, Autopodistica e doppiette". Undici, fino al 1998, l’ultima gara, o almeno quella che si pensava fosse e restasse l’ultima, chiusa tra l’altro con mille polemiche nel post duello tra la stessa Mora e l’Airone. Solo preistoria però, quella, perché per uno dei migliori piloti della storia della competizione castellana la vita è adesso. O se preferite, è un domani vicinissimo. Domani alle primissime prove della stagione non ci sarà, sarà in montagna a ossigenarsi, ma poi nelle successive libere "proverò a rimettermi al volante, per capire l’effetto che fa, poi vedremo".

"Vedremo", dice, ma in realtà dubbi non ce ne sono. Anche se iscritto come secondo pilota ("sono stato quasi sempre iscritto in questo modo negli ultimi due decenni", precisa), questa volta toccherà a lui cercare di condurre la Nera a quella che sarebbe la vittoria della rivincita, dopo il vespaio di polemiche (con squalifica annessa) lo scorso anno.

"Troppo giovane il primo pilota (Nicolas Tosarelli, ndr), vedrete che alla fine ci sarà Manolo alla guida", giurano tutti quelli che sono dentro al mondo Carrera. Lui, Manolo, classe ’68, fa il diplomatico, freddo com’è sempre stato anche in gara: "Do tutto l’aiuto che posso ai giovani che vogliono entrare nel mondo Carrera, spingitori o piloti che siano. Poi d’accordo, se mi chiederanno di entrare nella macchinina, mi farò trovare pronto". Certo, dice, "sono passati quasi 25 anni e soprattutto è cambiato tutto: i mezzi, i regolamenti, i copertoni, le ruote, l’asfalto, il modo di vivere sia la Carrera che gli allenamenti". Non cambia, però, l’approccio alla gara. "Ci vogliono oggi per un pilota le stesse caratteristiche che ci volevano allora: freddezza e calcolo, sapere 10 secondi prima cosa dovrai fare 10 secondi dopo". E se gli ultimi vent’anni sono stati per Manolo dedicati soprattutto al ciclismo, tra le quattro e le due ruote, continua a non avere dubbi: "La Carrera". Claudio Bolognesi