"Carrera più sicura, ma cresceranno i costi"

Lo stop alle prove di domenica scorsa dovuto al rispetto della ‘circolare Gabrielli’. Il presidente Vallisi: "La corsa si farà"

Migration

Più che una corsa per le vie del centro, una corsa ad ostacoli. La Carrera ha sbattuto domenica contro le imposizioni della ‘Circolare Gabrielli’ che, per garantire uno svolgimento ancora più sicuro degli eventi ‘di piazza’, da sagre a manifestazioni sportive, impone uno spiegamento di forze (e a cascata un impegno economico) sempre più impattante per chi le manifestazioni le organizza. E il timore, più che per l’anno in corso, si sposta anche e soprattutto sul futuro della corsa green per eccellenza.

I fatti, innanzitutto. Con una ‘comunicazione urgente’ il Comune domenica 3 luglio al mattino presto ha comunicato sui propri canali, social e non, l’impossibilità di far svolgere le prime prove libere stagionali, previste per lo stesso pomeriggio, annunciando comunque l’accordo con l’Associazione Club Carrera per lo svolgimento regolare delle prove domenica 10. Il motivo, appunto, scritto in calce dal sindaco Tinti, il bisogno di "rispettare le condizioni di sicurezza richiesta dal decreto Gabrielli". Ebbene, il problema, presente e futuro, è questo. Perché rispettare il decreto, sottolinea il presidente dell’Associazione Club Carrera Andrea Vallisi, "significa avere 9 persone sul circuito (e non più sei, ndr), sostanzialmente responsabili del controllo di sicurezza del loro tratto". Persone che devono trasmettere i propri dati, e che non possono essere ‘sostituite in corsa’ come accadeva gli anni precedenti "da un amico, una compagna, un parente, fosse anche solo per assentarsi per mezz’ora". Un impegno gravoso, insomma, ma anche e soprattutto una responsabilità pesante. "Volontari non ce ne sono più, e se anche ce ne fossero, non si prenderebbero certo una simile responsabilità. C’è da capirli".

Così la strada è solo una: "Affidarsi a ditte specializzate, o comunque a persone che devi pagare per quel ruolo. Con costi che si alzano enormemente. Quest’anno, certo, ma anche gli anni prossimi". Vallisi non si pone di traverso rispetto al decreto, ma di certo, dice, "così diventa tutto molto più complicato e costoso. Siamo molto lontani dalla Carrera di un tempo. Io capisco le imposizioni di legge, le capisco e le rispetto in pieno, ma così va riorganizzato se non tutto, molto", dice abbassando il capo, amareggiato, pur facendo tirare un sospiro di sollievo agli appassionati di Carrera: "Non dovrebbero esserci problemi per tutte le altre prove e neppure per la gara: si sosterranno spese molto più alte ma la Carrera si farà. Poi sarà bene sedersi attorno a un tavolo per capire come operare negli anni prossimi".

Claudio Bolognesi