Caso Bio-On, ora la vendita è a un passo

Chiuso il voto, si va verso il concordato. La scadenza per i creditori era fissata per la mezzanotte di mercoledì, a breve il risultato

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di Nicola Bianchi

La svolta sembra davvero a un passo dopo anni bui, di inchieste e fallimenti.

Già, perché le ultime – a voto scaduto – che arrivano dalla galassia Bio On, la ex startup della plastica ’saltata’ nel 2019, parlerebbero di un parere favorevole al concordato da parte dei creditori.

Un sì che, secondo indiscrezioni trapelate ieri, sarebbe arrivato con percentuali ampiamente al di sopra del 50%+1 come previsto dalla normativa.

Per ora però nessuna conferma ufficiale, a partire dai curatori fallimentari di Bio On (Antonio Gaiani e Luca Mandrioli) dai quali oltre un mese fa arrivò il benestare alla proposta di concordato presentata dalla Maip di Settimo Torinese, azienda leader nel settore dei polimeri, che in settembre, poco prima della nona asta per vendere l’azienda di bioplastiche, mise sul piatto 17 milioni per rilevarne l’intero pacchetto.

Compresi gli attivi e l’impianto di Castel San Pietro, con due fidejussioni a garanzia.

Nessun’altra proposta arrivò al tribunale di Bologna.

Con l’ok di curatori e Comitato dei creditori, il giudice delegato al fallimento, Fabio Florini, aveva poi ordinato la trasmissione della documentazione utile ai creditori per votare a favore o contro la manovra.

E l’ultimatum per il sìno è scaduto mercoledì a mezzanotte. Tutto fatto, insomma, e ’urne’ sigillate.

Secondo i rumors, qualche banca avrebbe optato per il voto negativo, ma la maggioranza – si vocifera un 70% – avrebbe detto sì al concordato. Dai commissari, come detto, bocche completamente cucite anche se ieri le voci che si rincorrevano – e tutte nella stessa direzione – erano tante.

Tecnicamente il concordato si intende approvato con il voto favorevole dei creditori che rappresentano la maggioranza dei crediti ammessi al voto, mentre le astensioni o le mancate comunicazioni di dissenso verranno considerate come pareri favorevoli, nel calcolo delle maggioranze.

Poi, se tutto andrà nella direzione dell’approvazione, Maip subentrerà come proprietaria di Bio On a tutti gli effetti.

In attesa di conferme, intanto il processo contro gli ex vertici dell’unicorno prosegue spedito.

Due giorni fa l’ultimo passaggio nell’aula Bunker della Dozza, sede scelta per il dibattimento che vede alla sbarra l’ex presidente di Bio On Marco Astorri, io suo vice Guido Cicognani, poi il presidente del collegio sindacale e ad altri sei tra revisori dei conti e membri del collegio. Accusati a vario titolo di bancarotta fraudolenta, manipolazione del mercato e tentato ricorso

abusivo al credito.

Il giudice Domenico Pasquariello ha rinviato i lavori al prossimo ventun dicembre quando scioglierà la riserva sulla richiesta delle oltre 1750 parti civili che vogliono fare parte del processo.