Cassiera Conad rapinata a Imola, preso il terzo ricercato

Arrestato a Castel Volturno il 48enne di Afragola che architettò l’assalto Era stato riconosciuto colpevole anche di una violenza sessuale nel 2015

Le indagini sulla rapina ai danni della cassiera sono state svolte dai carabinieri

Le indagini sulla rapina ai danni della cassiera sono state svolte dai carabinieri

Imola, 20 agosto 2021 - La mente, colui che i militari dell’Arma avevano definito il ’basista’ di un furto ai danni di una dipendente del Conad Carducci, tredici mesi fa, è finito in manette a Castel Volturno (Caserta). L’uomo, un 48enne di Afragola (tale C.U.) era ancora latitante, dopo che lo scorso mese di giugno il gip Stefano D’Ambruoso aveva emesso "per la pericolosità sociale" un’ ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di rapina aggravata in concorso.

I fatti

Secondo le ricostruzioni effettuate a suo tempo dai militari imolesi infatti, l’uomo, con altri due complici, avrebbe architettato il furto da 15mila euro, rapinate appunto alla commessa, costretta, sotto minaccia di una pistola (ancora da verificare se vera o finta), a consegnare la borsa con il ’malloppo’. L’incasso della giornata che aveva il compito di portare in banca e teneva ben stretto accanto a sè, sul sedile dell’auto. La donna, nonostante il terrore, ebbe la freddezza di seguire con gli occhi il bandito, fino a vederlo salire su un’auto – una Nissan Juke di colore bianco – guidata da un altro uomo. Un piano ben congegnato, di cui C. U. avrebbe tirato le fila, ma eseguito in realtà materialmente dai due complici: un quarantenne di origine barese, ma residente a Imola (’l’autista’) e un 38enne (l’autore materiale dei fatti).

Le indagini

Partendo dal racconto della vittima e incrociando la testimonianza della donna i militari hanno avuto la conferma di quanto accaduto. In seguito, grazie alle indagini, gli investigatori sono risaliti all’auto sospetta, la Nissan, sulla quale – durante un temporaneo sequestro – sono state eseguite perizie scientifiche da parte dei Ris di Parma. E qui la svolta: nell’abitacolo del veicolo dell’imolese viene trovato uno scontrino del Conad Carducci con le impronte digitali del 38enne di Afragola, secondo i carabinieri "un collegamento inequivocabile con la rapina". L’imolese, incensurato, era stato subito messo agli arresti domiciliari. Il 38enne di Afragola era invece stato fermato dagli uomini dell’Arma imolese mentre prendeva il sole su una spiaggia di Bibione e portato in carcere. Dopo l’arresto di ieri il cerchio si chiude, e non è tutto, perché sul 48enne pendeva anche ordine di esecuzione per la carcerazione emesso nel mese di aprile di quest’anno dall’ufficio esecuzioni penali del Tribunale di Napoli, poiché riconosciuto colpevole di violenza sessuale continuata, commessa nel 2015 a Pozzuoli; reato per il quale è stato condannato alla pena di sei anni di reclusione. g. t.