Castel San Pietro, un bell’esempio che fa scuola

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Marco

Signorini

Prendete esempio da Castel San Pietro. Nella cittadina termale, nelle scorse settimane, Comune e sindacati hanno firmato un accordo per sostenere i cittadini contro il caro-bollette. Più di 300mila euro da distribuire a chi ha un Isee compreso tra 0 e 26mila euro. Una ’fascia’ che comprende buona parte delle famiglie a cui potrebbe arrivare un contributo ’una tantum’ fino a 750 euro. Una cifra non indifferente che, unita agli sgravi attualmente in vigore, rappresenterebbe un aiuto considerevole.

La domanda, a questo punto, è la seguente: perché a Castel San Pietro si sono ’portati avanti’ e altrove ancora tutto tace? Perché non estendere il protocollo che vede impegnati i sindacati a livello circondariale?

A nome di tantissimi cittadini lanciamo da queste pagine questa proposta concreta, sperando di ricevere al più presto una risposta.

Non c’è infatti più tempo da perdere e, a livello nazionale, ma anche locale, la politica deve agire mettendo subito in tasca qualche soldo ai cittadini o, da inizio inverno, ci troveremo a fare i conti con una paralisi totale dell’economia.

Insomma, dal Pnrr ai progetti delle amministrazioni locali, è il momento di spendere bene i pochi denari che ci sono e, adesso, in questa fase tragica che sta vivendo il mondo intero, spendere bene significa impedire che la povertà si diffonda a macchia d’olio.

Meglio inaugurare qualche giardino pubblico o pista ciclabile in meno e aiutare le famiglie strangolate da bollette e rincari. Quindi ben venga una revisione del Pnrr o degli altri fondi europei che ci spettano che, tra l’altro, poco concedono a uno dei settori maggiormente feriti dalla pandemia: la sanità.