
Il cielo si è fatto scuro e minaccioso. Il sole rovente ha lasciato spazio alle nuvole, prima pioggia, poi grandine...
Il cielo si è fatto scuro e minaccioso. Il sole rovente ha lasciato spazio alle nuvole, prima pioggia, poi grandine e infine un vento, fortissimo in alcune zone del circondario. Un maltempo annunciato che ieri si è battuto sulla città, sulle campagne e sulla prima collina.
Oltre trenta millimetri di precipitazione (33,4, dati della rete meteo Scarabelli) sono caduti in poco più di tre ore. Un temporale intervallato dalla grandine, che ha colpito a macchia di leopardo su un territorio che si prepara – dal punto di vista agricolo – a sfornare i suoi capolavori estivi. In città chicchi grandi quanto un nocciolo d’oliva. Nelle campagne nelle prime colline blocchi di ghiaccio grossi anche come albicocche, fortunatamente piuttosto radi, per la conta dei danni gli agricoltori danno appuntamento a oggi, quando gli strascichi effettivi della perturbazione si potranno vedere meglio.
Un fenomeno concentrato soprattutto sulla prima collina, come segnala Coldiretti nelle zone di Codrignano e Fabbrica. Chicchi grossi nella zona dei Tre Monti, con David Navacchia dell’omonima cantina che tira un sospiro di sollievo: "Chicchi grossi così, oltre le dimensioni di una noce, non ne avevo mai visti – spiega –, mi sono venuti i brividi, ma fortunatamente non dovrei aver subito grossi danni".
Paura in città per la caduta di grossi rami e anche di qualche albero. Segnalati interventi dei vigili del fuoco imolesi in viale Dante e nella zona di Montecatone. Nel parco dell’Osservanza, invece, un grosso albero è stato abbattuto dalle raffiche di vento. Il gigante verde, cadendo ha anche colpito alcune altalene per bambini, in quel momento fortunatamente deserte.
Raffiche che hanno soffiato, nei pressi della rete meteo Scarabelli fino a quaranta chilometri orari. Ma secondo il responsabile, Fausto Ravaldi, è possibile "che in alcune zone della città siano state anche più forti. E’ il tipico fenomeno estivo del ’downburst’ – spiega il climatologo –, si creano , nel caso di temporali multicella come quello andato in scena in regione, colonne di aria fredda che vanno dal basso verso l’alto, dando origine a fenomeni estremi ma anche isolatissimi".
Gabriele Tassi