MATTIA GRANDI
Cronaca

Commercianti nel cuore del Gp. Il tatuatore Minganti e i baristi: "La F1 resti qui, ce lo meritiamo"

’Minga’, con il pennello, ha dipinto i corpi di centinaia di tifosi durante il weekend della gara sul Santerno. I titolari del ’Giratempo’ hanno allestito un chiosco, ma il grido è uno solo: il Circus non dimentichi Imola.

’Minga’, con il pennello, ha dipinto i corpi di centinaia di tifosi durante il weekend della gara sul Santerno. I titolari del ’Giratempo’ hanno allestito un chiosco, ma il grido è uno solo: il Circus non dimentichi Imola.

’Minga’, con il pennello, ha dipinto i corpi di centinaia di tifosi durante il weekend della gara sul Santerno. I titolari del ’Giratempo’ hanno allestito un chiosco, ma il grido è uno solo: il Circus non dimentichi Imola.

Il Gran Premio di Formula 1 visto da un’altra angolazione. Quella di un paio di commercianti imolesi che, per l’evento sulle rive del Santerno, hanno traslocato con la propria attività all’interno del perimetro del circuito. "Body painting per i tifosi presenti nella Fan Zone – racconta Andrea ‘Minga’ Minganti (foto a sinistra), tatuatore e titolare dello Studio Zion Ink in Pedagna -. Dal giovedì alla domenica, grazie allo spazio concesso dalla Motor Valley, ho colorato i corpi di almeno 250 spettatori". Un ricordo d’artista per fissare sulla pelle, ma solo per qualche ora, un istante di felicità: "Una grande emozione, era la mia prima volta da addetto ai lavori a due passi dal tracciato – continua -. Alla vista di colori e pennelli, la gente si è messa subito in coda. Persone in arrivo da ogni angolo del mondo: India, Ecuador, Sudafrica, Colombia e Stati Uniti". E via alle chiacchierate in libertà: "Tutti contenti di essere ad Imola – svela Minganti -. Ha fatto breccia il fascino dell’autodromo cittadino, dove pulsa la vera passione, con una storia prestigiosa alle spalle. Apprezzata anche la facilità di raggiungere la pista dal centro storico e dalla vicina stazione ferroviaria". Con diverse curiosità: "Tanti hanno soggiornato in città ma c’era pure chi ha scelto strutture ricettive a Bologna, Modena e in riviera – sottolinea l’artista -. Le richieste più gettonate? Lo stemma della Ferrari, della Red Bull e delle altre scuderie. Ma anche il volto dei piloti più noti, la sagoma del nostro circuito e un ricordo di Senna".

Un successo oltre ogni più rosea aspettativa: "Il vero piacere, da imolese, è stato quello di griffare le opere con la scritta ‘Imola 2025’ per celebrare l’evento – confida ‘Minga’ -. E’ importante che tutti facciano qualcosa, secondo le proprie capacità e possibilità, per questa straordinaria festa collettiva. L’autodromo è il contenitore ideale per ospitare i grandi eventi, anche i concerti". E una speranza si fa largo: "Il 2026? Sogno la conferma del Gran Premio di Formula 1, i miei pennelli sono già pronti per il bis – conclude -. Ho firmato e condiviso la petizione online, il nostro territorio merita questa vetrina".

Sulla stessa lunghezza d’onda ci sono Camilla e Fabio Vasile (foto a destra) del bar ‘Il Giratempo’ di via de Gaspari: "Ogni anno, per la Formula 1, prendiamo in affitto un chiosco dentro al circuito in via Malsicura – raccontano -. Tanta gente come stavolta non l’avevamo mai vista. Rispetto alle edizioni passati c’erano più tifosi italiani. Un’atmosfera splendida, ci siamo davvero divertiti".

Con una certezza in testa: "Per chi ha un’attività commerciale in città, soprattutto a ridosso del circuito, il Gran Premio è una manna e aiuta tanto dal punto di vista dell’introito – confidano i due -. Un appuntamento troppo importante per Imola, non possiamo perderlo. La soluzione della gara a rotazione con altre piste europee potrebbe essere comunque un buon compromesso per valorizzare ancora di più l’evento".