"Con.Ami, ora tocca ai giudici salvarlo"

Sei sindaci Pd presentano un esposto in Procura: "Così Imola distrugge il Consorzio"

La sindaca Sangiorgi

La sindaca Sangiorgi

Imola (Bologna), 26 giugno 2019 - Si alza l'asticella dello scontro in Con.Ami. Dopo aver provato (per il momento invano) la strada del Tar, ora un gruppo di sei sindaci di centrosinistra soci del Consorzio ha deciso di presentare un esposto in Procura affinché la magistratura «valuti l’operato» della loro collega pentastellata, Manuela Sangiorgi, alla guida del Con.Ami.

A oltre dieci mesi dall’insediamento della prima cittadina imolese come presidente dell’assemblea, «il Consorzio è ancora immobile, volutamente ingessato da atti di forza che riteniamo illegittimi e politicamente offensivi per tutti noi», scrivono in una lettera aperta i sindaci Giovanni Malpezzi (Faenza), Fausto Tinti (Castel San Pietro Terme), Matteo Montanari (Medicina), Daniele Bassi (Massa Lombarda), Luca Della Godenza (Castel Bolognese) e Alfonso Nicolardi (Riolo Terme).

«Per tutti questi mesi abbiamo partecipato ad ogni riunione, togliendo tempo alle nostre comunità, per cercare di condividere con Imola una rosa di nomi prestigiosa e rappresentativa dei nostri territori – ricostruiscono i sei soci –. Al contrario, la sindaca di Imola ha sempre preteso la maggioranza in Consiglio, chiedendo di designare tre persone espressione del M5s, a prescindere dalla loro conoscenza sul territorio per esperienza e professionalità».

In questo lasso di tempo, durante il quale la sindaca Sangiorgi ha varato in solitaria due Cda e approvato il progetto di bilancio consuntivo 2018, «abbiamo tollerato pazienti le sortite della presidente – aggiungono i sindaci –, nella speranza che, al di là della propaganda e delle strumentali prese di posizione, si potesse comunque raggiungere l’obiettivo di dare al consorzio una guida autorevole e qualificata».

L’assemblea della settimana scorsa («Convocata dalla Sangiorgi per la seconda volta in maniera strumentale e illegittima, violando lo Statuto») è stata, secondo gli amministratori di centrosinistra, «la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Come sindaci e ufficiali di governo – aggiungono non potevamo rimanere inerti di fronte alla sistematica violazione di principi e norme che regolano il Con.Ami. Una violazione sistematica che è stata contestata per iscritto e a verbale anche dal Collegio dei Revisori, organo indipendente di controllo contabile e di legittimità».

Oltre che alla magistratura, «ci siamo rivolti anche al prefetto – ricordano Malpezzi e gli altri –, perché nomini un commissario che, da organo terzo e neutrale, si adoperi per operare quella mediazione che la Sangiorgi non ha voluto esercitare. Vogliamo difendere questa straordinaria esperienza di buon governo locale. Non permetteremo che venga distrutto per incapacità di mediazione della presidente dell’assemblea. Chiediamo un rapido intervento da parte degli organi di giustizia perché venga ristabilita la legalità, sia data una guida qualificata e presto si possa tornare allo spirito di gestione collettiva e condivisa del nostro Consorzio».