Coronavirus Imola, chiese aperte ma stop alle messe

Il vescovo Mosciatti: “Sì alla preghiera individuale. I sacerdoti celebrino a porte chiuse a nome della comunità"

Il vescovo Giovanni Mosciatti

Il vescovo Giovanni Mosciatti

Imola (Bologna), 24 febbraio 2020 – Nessuna chiusura delle chiese a causa dell'allarme coronavirus, ma celebrazioni sospese fino al 1° marzo. Lo ha deciso la Diocesi di Imola “in accordo” con le altre circoscrizioni vescovili dell’Emilia-Romagna e “in contatto con gli uffici preposti della Regione e della Prefettura”. Nel dettaglio, “le chiese rimangono aperte al culto e alla preghiera individuale, non a gruppi, secondo le consuetudini”, si legge in una nota firmata dal vescovo Giovanni Mosciatti.

Leggi anche Scuole chiuse, niente eventi “Nei giorni feriali, i sacerdoti celebrino la Messa quotidiana, a porte chiuse, pregando a nome di tutta la comunità, segnalando con il suono della campane che l'Eucaristia è offerta per i vivi e i defunti – sottolinea il vescovo Mosciatti –. Anche se è opportuno non celebrare pubblicamente, non deve venire meno la preghiera liturgica che per noi sacerdoti è appuntamento quotidiano di vita ed è sorgente inesauribile di grazia per tutto il popolo di Dio”. Tra le disposizioni della Diocesi, anche l’eliminazione dell’acqua dalle acquasantiere. Per quanto riguarda i funerali, invece, qualora il numero dei partecipanti sia elevato, il suggerimento è quello di limitarsi al rito delle esequie nella forma più breve. “E comunque si ometta il segno di pace e la Santa Comunione si distribuisca ai fedeli solo sulla mano”, raccomanda Mosciatti. “Sentiamo la vicinanza premurosa di Gesù medico buono degli uomini del quale sperimentiamo la solidarietà e la protezione – conclude il vescovo – e affidiamo all’ intercessione della Madonna del Piratello e del Mulino noi e tutti i suoi figli”.