Coronavirus Imola, raddoppiate le persone in quarantena

Il numero è salito a 20: sono casi di isolamento preventivo, nessun tampone ha dato esito positivo. Attiva la tenda del pre-triage

La tenda davanti all'ospedale Santa Maria della Scaletta

La tenda davanti all'ospedale Santa Maria della Scaletta

Imola, 4 marzo 2020 - L’emergenza parla coi numeri. Mentre in tutta Italia crescono i casi da Covid-19 la ‘casellina’ di Imola resta ferma a zero contagi. Ma anche qui sale il numero delle persone in quarantena precauzionale.Già, perché tra la nostra città e il Circondario, ieri erano una ventina le persone in isolamento preventivo.

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Esattamente il doppio rispetto a 24 ore prima. Niente paura: per il momento si tratta di soggetti totalmente asintomatici, che però nei giorni scorsi avrebbero avuto contatti con malati, e ora saranno costrette a rimanere a casa in quarantena per 14 giorni. La sensazione è che il caso confermato del bolognese presente nell’ormai famigerata discoteca di San Pietro in Casale abbia fatto alzare il livello di guardia. Sono infatti diversi gli imolesi habitué di quella sala da ballo; ma al momento si tratta solamente di un isolamento a scopo precauzionale.

Salgono anche i numeri dei tamponi effettuati: 22 a ieri, tutti risultati negativi, mentre il pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Scaletta al momento è tutt’altro che sovraffollato. Circa 35 gli accessi registrati ieri nella tenda del pre-triage al suo primo giorno di lavoro. Gli imolesi sembrano quasi aver preso alla lettera le indicazioni fornite dal Ministero di non sovraffollare la struttura ospedaliera. Una tendenza confermata anche dal direttore del pronto soccorso, Rodolfo Ferrari: "In questi giorni sono stati registrati cali di ingressi fino a un massimo del 30 per cento. Una scelta davvero responsabile".

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Da ieri ogni ingresso al pronto soccorso passa per la tenda pre-triage (video) – messa a disposizione dalla Protezione civile con la collaborazione di Croce rossa e Comune – pensata per filtrare i casi con sintomi simil influenzali, dotarli di mascherina, e avviarli in un percorso differenziato, isolandoli dagli altri pazienti. In pratica, chiunque si recherà al pronto soccorso fra le 8 e le 20 dovrà affrontare una sorta di ‘preselezione’, passando per la grossa tenda gonfiabile, dotata di riscaldamento e del materiale necessario allo svolgimento delle pratiche ospedaliere.

Un sistema che sembra tutto sommato funzionare bene anche all’esordio: il lavoro degli operatori sanitari è rapido e non si crea fila all’esterno. Solo qualche perplessità per i più anziani, che si ritrovano con le vie d’ingresso al pronto soccorso un po’ modificate. Per questo motivo, l’Azienda sanitaria locale ricorda che "chi si reca in ospedale per far visita ad un ricoverato (secondo le indicazioni una sola persona per paziente al giorno) deve entrare ed uscire passando dall’accesso centrale di Via Montericco 4". Sarà però invitato a uscire dalla portineria centrale anche chi viene dimesso dal pronto soccorso dopo gli accertamenti. Solo i cittadini che devono accedere al pronto soccorso, effettuando il pre-triage alla tensostruttura esterna, transiteranno da Via Belpoggio. "In queste fasi la collaborazione dei cittadini è particolarmente importante – conclude l’Ausl –, per favorire le attività sanitarie, e per tutelare la propria salute e quella della collettività".