Imola, allarme corse clandestine in via Primo Maggio

Un testimone: "Non gare di velocità, ma di abilità". Ragazzi filmavano seminascosti nei fossati

Sgommate e derapate, con auto dal motore modificato

Sgommate e derapate, con auto dal motore modificato

Imola, 2 settembre 2018 – Sfrecciano come bolidi, scartano gli ostacoli, accelerano e poi inchiodano, alle prime luci dell’alba. E tra il boato dei motori, frenate improvvise e schiamazzi notturni i residenti della zona sono sul piede di guerra. A segnalare le corse clandestine nel piazzale di via Primo Maggio, di fronte a via Cesena, un cittadino, E. M., che ha visto dal balcone di casa le gare pazze. Due giovani alla guida di utilitarie (probabilmente elaborate), che alle 6 del mattino invece di prepararsi per andare a lavorare, hanno trasformato il parcheggio in un circuito.

Il residente riferisce di non avere notato nessuno intorno alle vetture, ma c’è chi, fra i residenti, avrebbe intravisto altri giovani assiepati nei fossi, intenti a riprendere con i telefonini la gara. Nelle settimane precedenti le corse clandestine si erano verificate a Sala Bolognese e Medicina, sempre sulla Trasversale di Pianura. Stavolta, invece, i giovani ‘piloti’ si sono spostati in via Primo Maggio, un lungo rettilineo che culmina, per l’appunto, nel piazzale di fronte a via Cesena.

Il cittadino racconta: «Non era una gara di velocità, ma di abilità al volante, perché facevano finta di andare l’uno contro l’altro. Provavano curve mozzafiato e tutto, apparentemente, senza alcun motivo». L’uomo a questo punto ha deciso di segnalare l’accaduto: «Dicono che bisogna sempre informare le forze dell’ordine. così ho preso il telefono e ho chiamato il 112». Dal balcone di casa ha visto la scena in diretta: «Ho visto il lampeggiante degli uomini dell’Arma in lontananza. Anche i due giovani, purtroppo, se ne sono accorti».

E così è scattata la fuga: «Con l’arrivo dei militari, ho sentito delle urla: «Via, via», gridavano i ragazzi alla guida. Dopo di che si sono volatilizzati senza lasciare traccia. Le uniche ‘impronte’ erano quello degli pneumatici sulla terra. I carabinieri sono rimasti per più di un’ora, anche per controllare che ci fossero indizi utili a identificarli. Se dovesse riaccadere telefonerei di nuovo alle forze dell’ordine». Infine, una considerazione: «Quei due sembravano matti, quasi come se fossero sotto l’effetto di stupefacenti».