Covid, l’offensiva non rallenta I contagi restano sopra quota 200

Sono attualmente circa 1.500 i pazienti infettati nel territorio dei dieci comuni del circondario imolese . Sempre valido l’appello del direttore generale dell’Ausl: "Vaccinarsi senza indugi con le dosi di richiamo"

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Sono ancora oltre quota duecento i nuovi contagi riegistrati nel circondario imolese. Per la precisione, il bollettino regionale ne rendiconta ieri 202, mentre il giorno precedente erano stati 210. Dati che spingono il numero dei casi attivi nel territorio del circondario fin quasi a quota millecinquecento. Un numero che non si vedeva da tempo, purtroppo, e che è collegato all’altissima contagiosità delle varianti del virus in circolazione e all’evidente abbassamento della guardia sotto il profilo delle precauzioni da adottare per evitare di essere contagiati.

In regione i nuovi positivi sono 6.287, cifra però controbilanciata in maniera quasi perfetta dall’alto numero di guariti, 6.302 .

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 1.220 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 328.900), seguita da Modena (875 su 244.640); poi Reggio Emilia (859 su 178.629), Ravenna (649 su 147.929), Rimini (625 su 148.571) e Ferrara (490 su 110.220); quindi Parma (424 su 133.523), Cesena (399 su 88.088), Forlì (316 su 73.340) e Piacenza (228 su 81.207); infine il Circondario imolese, come accennato con 202 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 49.551.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono in regione 56.644 (-19). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 55.597 (-44), il 98,2% del totale dei casi attivi.

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 28 (+4 rispetto a ieri, pari al +16,7%), l’età media è di 66,6 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.019 (+21 rispetto a ieri, +2,1%), età media 75 anni.

Nei giorni scorsi, con la sintesi settimanale, il dg dell’Ausl, Andrea Rossi, era tornato sull’importanza delle vaccinazioni: "Grazie alla vaccinazione, e alla minor aggressività delle varianti Omicron, le manifestazioni cliniche della malattia sono ora meno gravi rispetto all’ondata Delta, ma pur sempre possibili", Per questo motivo il dg dell’Ausl aveva sottolineato l’importanza della vaccinazione, sottolineando come rimanga "molto elevato sia il ricorso all’ospedale, sia la mortalità specifica per la popolazione anziana (over 80), che in più del 50% dei casi non ha ancora praticato la quarta dose".

"Occore praticare i richiami quando indicato, senza indugi", avvertiva Rossi che, alla luce degli ultimi dati sulle reinfezioni chiedeva di "allargare la somministrazione della quarta dose" al personale sanitario e agli over 60. "I vaccini anti-Covid hanno obiettivamente alcuni limiti, come la durata dell’immunità garantita – concludeva il dg –, ma rimangono la migliore delle armi a disposizione per fronteggiare la pandemia".